Agevolazioni

Tra i tagli della Manovra anche i fondi per stabilizzare i cocopro nei call center

di Amedeo Sacrestano


E' intestato alle “imprese” l'articolo 19 della Legge di Stabilità ma - c'è da presumere - proprio le imprese non saranno molto felici di quanto è stabilito nella norma. Qui, infatti, si prevede la “riduzione” di diverse autorizzazioni di spesa concernenti trasferimenti in loro favore, per un importo complessivo pari a 68,5 milioni di euro per l'anno 2015, 94,6 milioni di euro per l'anno 2016 e 17,7 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017.
I tagli più consistenti si concentrano sul Fondo rotativo per gli investimenti delle imprese e, in particolare, sulla quota che può essere destinata ad erogare “contributi in conto interessi” da parte di Cassa depositi e prestiti.

In termini concreti, una serie di strumenti che, a loro volta, attingono risorse dal “contenitore Fondo rotativo” sono destinati ad un applicazione meno intensa (in proporzione, chiaramente, alla riduzione delle disponibilità).
Quella del “Fondo rotativo” è, certamente, la riduzione più significativa, non solo in termini numerici. Lo strumento, infatti, è tra quei pochi che ancora si dimostrano in grado di avere un impatto positivo (e visibile) in termini di stimolo ad azioni virtuose. Tra i tagli si evidenzia anche la riduzione di 2 milioni su 7,3 totali per la stabilizzazione dei cocopro nei call center e quelli per i progetti per la parità uomo-donna (dal 2016 in poi).

Gli altri tagli (con l'eccezione di quelli operati sui fondi per le zone franche urbane, peraltro in misura non significativa) riguardano, invero, una pletora di strumenti desueti e/o assolutamente eterogenei e particolari.

Si va dalle risorse destinate agli enti di ricerca sull'agricoltura, l'agrindustria e l'artigianato alle spese per l'educazione alimentare sulla pesca marittima, dagli interventi per il miglioramento genetico del bestiame ai contributi per i progetti innovativi nel campo della costruzione di imbarcazioni da diporto.
A quest'ultima riflessione (ed in senso contrario ad essa) occorre, però, aggiungere che – così come già fatto in passato per analoghi strumenti di incentivazione fiscale – una norma (sempre contenuta nell'articolo 19 in discussione) delega il Presidente del Consiglio dei ministri a operare un’ulteriore (e successiva) sforbiciata su diversi crediti d'imposta, puntualmente elencati nell'allegato n. 1 alla legge. La norma agisce sulla fruizione dei crediti indicati e, di conseguenza, anche sull'ammontare delle risorse disponibili in bilancio. Essa interessa il “rimborso parziale dell'accisa sulla benzina e sui gpl per i taxi” (Dl 23 ottobre 1964, n. 989), la riduzione di prezzo del gasolio e Gpl impiegati per riscaldamento in aree geograficamente o climaticamente svantaggiate (Legge 448/98), il credito d'imposta per l'acquisto di personal computer da utilizzare per la connessione con il sistema informativo dell'Agenzia delle entrate, quello per le opere d'ingegno digitali e quello per gli investimenti delle imprese editoriali. La manovra, in questo caso, dovrà portare risparmi pari a 16,3 milioni di euro nel 2015 e 38,7 milioni di euro a decorrere dal 2016.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©