Agevolazioni

Aiuti alle assunzioni a scadenze variabili

di Valentina Melis e Alessandro Rota Porta

Uno sgravio contributivo pesante ai nastri di partenza, ma solo per chi assume entro dicembre 2015. Sei mesi di tempo in meno (fino a giugno) per usufruire del bonus «Letta», che premia l’inserimento in azienda di giovani under 29. Infine, due incentivi verso l’uscita di scena: quello per disoccupati di lungo periodo, che andrà in soffitta, dopo 24 anni, a fine 2014, e quello per assumere lavoratori in mobilità, che cesserà invece con il 2016.

È il quadro delle agevolazioni che si presenta oggi davanti all’impresa in cerca di aiuti per ampliare il suo organico. Incentivi che si sono stratificati e spesso sovrapposti per platea di beneficiari e che il Jobs Act, peraltro, punta a riordinare, come si legge nella legge delega approvata dal Parlamento.

Chi intende usare il nuovo sconto sui contributi fino a 8.060 euro all’anno previsto dal Ddl di stabilità 2015, deve tenere presenti due elementi importanti. Primo: l’assunzione è agevolata per tre anni, ma deve avvenire nel 2015 e deve riguardare persone che non abbiano lavorato con un contratto a tempo indeterminato nei sei mesi precedenti. Secondo: la fruizione del nuovo bonus, al netto delle interpretazioni future della legge, sembra escludere la comulabilità con altri incentivi. Ed è esplicitamente esclusa dalla fruizione del nuovo bonus l’assunzione di apprendisti.

L’assunzione in apprendistato, che comporta una serie di oneri sul piano formativo, resta comunque molto conveniente dal punto di vista economico, perché oltre allo sconto sui contributi (che dura un anno in più) consente di risparmiare anche sulla retribuzione.

La legge di stabilità 2015 concederà alle aziende anche uno sconto sull’Irap: diventa deducibile dall’imposta, infatti, il costo del lavoro. Il beneficio, però, anche se scatta dal prossimo anno d’imposta, si farà sentire solo nelle dichiarazioni e nei versamenti del 2016.

Chi vuole invece assumere una persona disoccupata o in cassa integrazione da almeno 24 mesi, con il bonus della legge 407/1990, ha ancora pochi giorni di tempo. Salvo modifiche, infatti, la legge di stabilità eliminerà questo incentivo, che è particolarmente appetibile per le imprese artigiane e del Sud.

«Non ci preoccupa particolarmente l’abolizione del vecchio bonus», spiega Stefano Di Niola, responsabile relazioni sindacali della Cna. «Piuttosto, ci auguriamo che il nuovo sgravio contributivo previsto dalla legge di stabilità 2015 non resti limitato alle assunzioni del prossimo anno».

Peraltro i senza lavoro da oltre 12 mesi, che sono i lavoratori più difficili da ricollocare, sono ormai il 62,3% dei 3 milioni di disoccupati registrati dall’Istat nel terzo trimestre di quest’anno. Nel 2009 la loro incidenza sui senza lavoro si fermava al 44,1% per cento.

Il rischio è che questa categoria di soggetti “svantaggiati” non sia più appetibile per i datori: nel 2016, con la definitiva uscita di scena delle liste di mobilità e della relativa indennità, scomparirà anche l’incentivo per chi assume questi lavoratori.

L’attuazione del contratto a tutele crescenti, invece, affidata a un decreto legislativo che il Governo intende approvare in tempi brevi (ma serviranno comunque 30 giorni per i pareri delle commissioni parlamentari), avrà più impatto sulla flessibilità in uscita dei lavoratori assunti con la nuova formula.

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