Agevolazioni

Fondo di garanzia anche per i professionisti

di Chiara Bussi e Bianca Lucia Mazzei

Muove i primi passi il credito su misura per i professionisti. Oltre alle possibilità offerte dalle Casse di previdenza e dalle Associazioni di categoria (si veda l’articolo sul Sole24 Ore del 16 aprile), esiste un ventaglio di opportunità che va dalle garanzie ai finanziamenti diretti delle banche.

Il «bollino» pubblico
Dal marzo 2014 anche i professionisti iscritti a ordini e associazioni possono accedere al Fondo di garanzia per le Pmi, il “bollino pubblico” attivabile per i finanziamenti bancari. Un’opportunità ancora poco sfruttata, ma con ampi margini di crescita.

Secondo la fotografia scattata dal Mise da gennaio ad aprile di quest’anno sono state 164 le domande accolte. Sommate a quelle che hanno ottenuto il via libera da quando lo strumento è operativo si arriva a 1.464 domande, che hanno consentito di sbloccare oltre 88 milioni di finanziamenti con un importo massimo garantito di circa 63 milioni. Dopo una partenza lenta nel 2017 si è assistito a un’accelerazione con 465 richieste ritenute idonee per un importo massimo garantito di 21,1 milioni. Numeri in crescita ma ancora esigui rispetto a quelli delle Pmi e pari allo 0,4% delle richieste complessive registrate lo scorso anno. «Siamo stati tra i promotori dell’apertura del Fondo ai professionisti - spiega Ezio Maria Reggiani, membro della giunta nazionale di Confprofessioni delegato al credito - e riteniamo che la riforma dello strumento possa ampliare la platea potenziale». Il restyling del Fondo basato su un rating in cinque classi e maggiore credito per gli investimenti, dovrebbe entrare a regime a breve dopo una fase di sperimentazione. «Per molti anni - prosegue - le banche hanno considerato i professionisti come privati a rischio contenuto e gli stessi professionisti hanno faticato a inquadrare la loro attività come attività economica. Qualcosa, però, sta cambiando. Stiamo cercando di far comprendere i vantaggi di una garanzia pubblica che consente sia di giocare sia in difesa, per tutelarsi in caso di mancati pagamenti, che in attacco, per sostenere la crescita».

Alla base dello scarso utilizzo del fondo c’è soprattutto un insufficiente conoscenza di questa possibilità che viene ancora considerata limitata alle realtà aziendali. «I professionisti si autoescludono perché pensano di non rientrarci», spiega Andrea Toma, responsabile dell’area lavoro del Censis. Anche perché, continua Toma «negli ultimi anni, la crisi ha schiacciato i professionisti sull’attività quotidiana e sulla sopravvivenza». Ma a pesare c’è anche la dimensione degli studi e la loro organizzazione. «Per accedere a questi finanziamenti è necessario possedere determinati requisiti e i professionisti non solo devono saperlo ma devono anche strutturarsi in modo da soddisfarli».

Per i professionisti la sfida è quindi quella di fare un salto di qualità sia progettuale che organizzativo «Gli interlocutori - conclude Toma - ragionano e parlano con un linguaggio aziendale: è necessario fare uno sforzo per adeguarsi: bisogna saper mettere a punto un business plan, elaborare una programmazione e una previsione di entrate e uscite. Va cioè costruita una struttura capace di rispondere ai requisiti richiesti, impostati sul modello aziendale».

Le banche
Quando i professionisti si rivolgono direttamente agli istituti bancari incontrano approcci diversi. Molte banche non hanno ad esempio, offerte dedicate perché li considerano una categoria molto frammentata che preferiscono soddisfare con prodotti calibrati sulle esigenze specifiche.

Altri istituti hanno invece messo a punto proposte che si rivolgono sia ai professionisti che alle piccole e medie imprese. È il caso di Crédit Agricole Cariparma che ha elaborato offerte per la cosiddetta clientela Small business. Nell’ultimo biennio la banca ha registrato un aumento delle richieste di finanziamento da parte dei professionisti (+ 34% nel 2016 e + 15% nel 2017). In prima fila ci sono gli avvocati, seguiti da notai e commercialisti. Anche Banca Sella ha un’offerta dedicata a professionisti e piccole e medie imprese che prevede conti correnti, finanziamenti, mutui e crediti agevolati.

Una proposta ad hoc è stata invece messa a punto da Unipol e prevede conti correnti cui è possibile agganciare servizi e finanziamenti. Dal 2015 è stata utilizzata da 3.900 professionisti, con un’erogazione di 166 milioni di euro . La richieste sono in aumento (+20%) e arrivano soprattutto da avvocati, commercialisti e assicuratori.

Leggi il bilancio di quattro anni di Fondo di garanzia per i professionisti

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