Agevolazioni

Gli architetti intercettano i fondi che aiutano gli studi innovativi

di Chiara Bussi e Flavia Landolfi

Studi professionali innovativi, con progetti chiari e rivoluzionari. Consulenti per le imprese che vogliano giocare la carta dei finanziamenti di Bruxelles e che però non abbiano idea di come si presenti un progetto. E infine, senza andare troppo lontano, esperti di strategia per la specializzazione intelligente e quindi preziosi alleati delle imprese nella corsa ai bandi regionali. Tanti sono i risvolti per gli architetti nel panorama dei bandi regionali aperti. E che tra Marche e Umbria valgono in tutto 4,6 milioni.

Punta tutto sull’europrogettazione il bando della Regione Marche aperto fino al 2020. Qui per gli architetti - e per i professionisti in generale - si tratta di cogliere la sfida dei fondi diretti Ue, quelli più complessi ma anche quelli più ricchi. In palio c’è un voucher per tutte le fasi della presentazione del progetto alla Commissione, perfino per la ricerca del partenariato.

In Umbria invece il bando che aprirà lo sportello il 27 novembre ha due possibili impatti per gli architetti. Il primo strettamente connesso all’avviso riguarda la possibilità di avviare studi in partnership, a patto che si tratti di nuove attività altamente innovative. Il secondo impatto, più indiretto, è invece quello - anche qui - della consulenza aziendale visto che la misura copre anche le spese di consulenza delle imprese. Sia chiaro: non si tratta di bandi pensati e rivolti ai soli architetti perché nel panorama nazionale le misure che non interessano le imprese sono ancora «work in progress». E quelle che ci sono hanno come platea la più generale categoria dei professionisti.

«Molti bandi - fa notare Lilia Cannarella, vicepresidente aggiunto del Cnappc (Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori) - richiedono ancora l’iscrizione alla Camera di commercio. Una prassi che l’agenzia per la Coesione ha già definito illegittima».

Il Cnappc è impegnato in prima linea per cogliere tutte le opportunità offerte dai fondi Ue. Va in questa direzione la creazione di un dipartimento per le politiche europe e l’agenda urbana (coordinato da Cannarella) e la sigla di un protocollo di intesa con l’agenzia per la Coesione. «I nostri iscritti - dice - sono da un lato beneficiari di queste risorse preziose e dall’altro possono svolgere un ruolo di facilitatori dei processi affiancando le amministrazioni nell’attuazione delle politiche di coesione e dei progetti di trasformazione delle città».

Non solo. «Un’altra azione che metteremo in campo - conclude Cannarella - sarà quella di garantire l’apertura dei bandi agli Ordini come soggetti autorizzati alla formazione e dunque destinatari di specifici finanziamenti Ue ad hoc».

A chi si rivolgono i due avvisi

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