Agevolazioni

Corsi all’estero e coworking: agrotecnici a caccia di contributi

di Chiara Bussi, Flavia Landolfi

Bandi aperti ai professionisti e declinati sugli agrotecnici. Si va dalla formazione all’estero alle spese di coworking anche oltre confine, passando per l’avvio di studi professionali purché con un’idea in più.

Una rosa di opportunità su cui punta il Collegio nazionale degli agrotecnici e agrotecnici laureati che, anche con una newsletter interna, sta lavorando alla divulgazione delle informazioni sui bandi. «È un ulteriore esempio del nostro “sistema a rete”, impegnato nel condividere le opportunità professionali fra tutti gli iscritti - spiega Roberto Orlandi, presidente del Collegio -. Quella del lavoro, lavoro professionale in questo caso, è infatti la frontiera più importante da conquistare, in particolare per un giovane professionista».

Scommette sulla formazione all’estero dei professionisti under 35 la Regione Friuli Venezia Giulia che a questa misura riserva contributi a fondo perduto. Non si tratta di un cofinanziamento europeo ma di una legge regionale che ha acceso un fondo strutturale per questo intervento. «Se un giovane agrotecnico volesse studiare per un periodo all’estero, frequentare dei corsi, comprare dei libri per approfondire cosa accade fuori dai confini nazionali, avrebbe la possibilità di farlo senza gravare sulla propria famiglia o comunque senza sottrarre risorse al proprio reddito - dice Stefano Bruni, responsabile dei rapporti istituzionali del Collegio -. È un’ottima opportunità che in tanti stanno già valutando».

In Valle d’Aosta «Start the Valley Up» punta all’innovazione degli studi professionali: anche in questo caso la formula è quella dei contributi a fondo perduto che vanno fino a un massimo del 65% a fronte di un investimento con tetto di 150mila euro. L’intervento, come per il Friuli, deriva da una legge regionale (14 giugno 2011, n. 14) e spinge sull’acceleratore dell’innovazione di prodotto e di processo. I professionisti dovranno quindi dimostrare, attraverso la valutazione di un esperto esterno, che in un futuro prevedibile svilupperanno prodotti, servizi o processi nuovi o sensibilmente migliorati rispetto allo stato dell’arte nel settore interessato e che comportano un rischio di insuccesso. «È un’altra occasione interessante per gli agrotecnici - prosegue Bruni - perché con le risorse messe a disposizione si possono comprare impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche, nuovi di fabbrica».

Guarda all’Italia ma anche oltre confine il voucher per il coworking della Regione Toscana cofinanziato grazie ai fondi Por Fse 2014-2020: con un gettone di 3.500 euro la misura sostiene i professionisti nelle spese degli spazi condivisi, anche all’estero. Quota che comprende - con una dotazione massima di 50o euro - anche un contributo per le spese di viaggio, vitto e alloggio nel caso di postazioni di lavoro in altra regione e oltre confine.

Le domande potranno essere presentate dal 1° al 31 dicembre prossimo. Si replica nel 2019 e 2020, con due finestre annuali, una ad aprile e l’altra a dicembre.

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