Agevolazioni

Ai volontari della protezione civile spetta la gratifica di 100 euro

di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio

Anche al volontario della Protezione civile spetta il bonus per i lavoratori dipendenti previsto dal decreto Cura Italia per il mese di marzo. Questo quanto emerge dalla Risposta pubblicata ieri dalle Entrate (n. 302) in merito ad un quesito posto da un dipendente comunale con cui si chiedeva di poter fruire del bonus a favore previsto dall’articolo 63 del DL Cura Italia. In particolare, tenendo conto della specifica disciplina prevista per la Protezione civile (articolo 39 del Dlgs 1/2018) l’istante chiedeva di poter equiparare, ai fini del contributo in questione, le ore di volontariato svolte all’attività lavorativa tenuta presso la sede aziendale. Tale inquadramento veniva giustificato in base al citato articolo 39, che impone al datore di garantire al volontario della protezione civile il mantenimento del posto di lavoro, il trattamento economico, previdenziale e la copertura assicurativa.

Stando alla disciplina prevista dall’articolo 63 del Cura Italia, come peraltro precisato dall’Agenzia in appositi documenti di prassi (Circ. nn. 8/E e 11/E del 2020, Ris. n. 18/E del 2020), la ratio della norma è quella di dare un ristoro ai dipendenti che hanno lavorato in sede attraverso un incentivo economico. Con la conseguenza che tale misura non può essere riconosciuta a chi abbia prestato la propria attività lavorativa in smart working o sia stato assente per qualsiasi altro motivo. Proprio su tali presupposti l'Amministrazione finanziaria accoglie la tesi del contribuente ritenendo che, nel caso di specie, questi non possa considerarsi assente dal posto di lavoro (circostanza ostativa al beneficio) in quanto l’attività del volontario della protezione civile è equiparabile a una diversa modalità di svolgimento del proprio lavoro presso la sede dell’impresa.

Va detto che la risposta in questione valorizza il ruolo del volontario anche se limitatamente alle specifiche previsioni legislative riservate alla protezione civile. È evidente che, l'esperienza dell’emergenza sanitaria potrebbe essere l'occasione per riflettere sulla possibilità di estendere le forme di tutela di cui all'articolo 39 del Dlgs n. 1/2018 anche ad altre attività di volontariato svolte in settori particolarmente importanti per il sostegno sociale e sanitario dei cittadini (si pensi al fabbisogno alimentare o all'assistenza domiciliare).

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