Agevolazioni

Marina Calderone: «La formazione continua è una sfida per tutti»

di Francesco Nariello

«Dall’inizio dell’emergenza epidemiologica i consulenti del lavoro sono stati impegnati, in una corsa contro il tempo tra le difficoltà, nell’assistenza di imprese e lavoratori per l’attivazione degli ammortizzatori sociali e per la richiesta dei sussidi previsti dai vari decreti governativi», varati nel tentativo di arginare la crisi.

A sottolinearlo è Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, che aggiunge: «In questi mesi abbiamo osservato i cambiamenti che la pandemia ha prodotto sul mondo del lavoro e, attraverso il monitoraggio delle esigenze delle aziende assistite sul territorio, ci siamo convinti che la sfida per ogni tipologia di attività, e in modo particolare per i professionisti, si giocherà sull’apprendimento continuo».

Formazione professionale come perno per la ripartenza…

L’obiettivo è fare acquisire ai colleghi competenze tecnico-professionali trasversali in grado di rendere l’attività dello studio sempre più efficiente. I consulenti del lavoro non si occupano solo di buste paga, ma possono operare in tantissimi settori sui quali si svilupperà il lavoro del futuro. Siamo esperti di crisi d’impresa, di sicurezza sul lavoro e - tema, oggi, quanto mai delicato - di welfare: un argomento, quest’ultimo, non di poco conto se si considera il benessere di lavoratore e impresa come volano di produttività.

Quali strade si seguiranno su questo fronte?

Continueremo a fare formazione online, anche attraverso l’approfondimento sulle novità normative di questi mesi. Si pensi, ad esempio, a due corsi su larga scala - voluti dal Consiglio nazionale, finanziati da Enpacl e attuati da Fondazione studi - che intercettano esigenze concrete: il primo dedicato alla sicurezza sul lavoro; il secondo focalizzato, in chiave innovativa, sulla gestione dello studio. Anche per i consulenti del lavoro c’è la necessità di dotarsi di strumenti adeguati per fronteggiare una crisi economica, e quindi lavorativa, molto impegnativa.

Innovazione, professione, giovani: sono parole chiave per il futuro. Come si declinano per la categoria?

Siamo tra le professioni con maggiore propensione a investire sull’innovazione. La stessa emergenza epidemiologica ha mostrato come il già elevato livello di digitalizzazione degli studi abbia consentito una buona operatività anche durante il lockdown. Gli sforzi proseguiranno nella predisposizione e nell’utilizzo di piattaforme tecnologiche per semplificare e velocizzare il lavoro quotidiano. Importante, poi, sarà continuare il percorso di creazione di un welfare di categoria con ulteriori azioni di ausilio alla famiglia e alla conciliazione vita-lavoro, anche perché la nostra professione sta assumendo una connotazione sempre più femminile. Non mancheranno, infine, iniziative per rendere la professione ancora più attrattiva per i giovani, anche introducendo ulteriori specifici incentivi per coloro che attivano percorsi di tirocinio professionale.

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