Agevolazioni

Fondo perduto in 13 varianti. Alcuni aiuti ancora in stand by

di Dario Aquaro , Cristiano Dell’Oste

La nuova tornata di indennizzi pensati dal Governo per le attività colpite dalle più recenti chiusure è solo l’ultimo tassello di un mosaico composto sull’onda dell’emergenza. Dodici tipologie di aiuti sparpagliati in tre diversi decreti – che salgono a tredici con le misure del Dl “Ristori-bis” – con regole ad hoc e spesso ancora in attesa di attuazione.

Non c’è solo il contributo a fondo perduto “generale”, introdotto dal decreto Rilancio della scorsa primavera (Dl 34/2020) e rinnovato dai decreti sui ristori d’autunno. C’è anche una serie di aiuti particolareggiati – spesso settoriali – che va dalle attività nei centri storici alla filiera della ristorazione, dalle agenzie di viaggio alle fiere internazionali.

Il valore degli aiuti diretti

Nelle fasi più difficili dell’emergenza coronavirus, i contributi a fondo perduto servono a dare una boccata d’ossigeno alle imprese colpite dal calo d’affari o dalle chiusure decise dalle autorità. Basta pensare al crollo di fatturato dell’80% denunciato dalla sigla del settore fieristico Aefi o alla decimazione delle corse (-90%) registrata dai taxisti durante il primo lockdown. Si spiega anche così la grande attenzione riservata agli aiuti diretti e immediati. Più del rinvio delle imposte, più dei tax credit e più dei prestiti sospesi o garantiti – le cui richieste al Fondo di garanzia hanno comunque raggiunto i 96,6 miliardi alla data del 27 ottobre.

Non c’è da stupirsi allora che i diversi contributi siano stati lanciati, rinnovati, modificati e rifinanziati, spesso con percorsi paralleli. Lo stesso accadrà con il decreto Ristori (il Dl 137, che va convertito entro il 28 dicembre) e il suo “fratello” Ristori-bis, destinati a essere discussi in contemporanea dal Parlamento, e proprio durante la trattazione della manovra per il 2021.

Così, mentre il decreto Ristori-bis allunga la lista dei beneficiari per tenere conto delle nuove restrizioni decise con il Dpcm del 3 novembre, si è già messa in moto la procedura per gli accrediti diretti previsti dal Dl Ristori 137/20.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato che da oggi le Entrate cominciano a far affluire i primi contributi alle attività interessate dalle chiusure del Dpcm del 24 ottobre (già disposti bonifici in favore di oltre 211mila imprese, per 965 milioni di euro). Il pagamento, però, arriverà in automatico solo a chi ha ricevuto il primo contributo a fondo perduto, in una percentuale compresa tra il 100% (come i taxisti) e il 400% (come le discoteche) della prima erogazione.

E gli altri? Una prima lista di imprese era già inclusa nell’allegato 1 al Dl Ristori, che ora viene ampliato e affiancato dall’allegato 2 dal decreto “Ristori-bis” per tenere conto delle ultime restrizioni e includere alcuni fornitori delle imprese soggette al blocco. Per chi non ha ricevuto il primo contributo, comunque, servirà una domanda alle Entrate, secondo il calendario che sarà definito dalla stessa Agenzia. A fare istanza potranno essere, ad esempio, le imprese con ricavi oltre i 5 milioni (escluse dal primo aiuto), le attività avviate tra il 1° maggio e il 24 ottobre (anch’esse escluse) o, ancora, imprese che – pur avendone diritto – non avevano fatto richiesta in precedenza. ’’attività prevalente.

Nel nuovo decreto trovano spazio anche altri aiuti settoriali: agli operatori nei centri commerciali, al terzo settore, alle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli.

Altri contributi in stand-by

Guardando alle altre misure, resta in attesa dei decreti ministeriali attuativi praticamente tutto il pacchetto di nuovi aiuti e rifinanziamenti deciso dal Dl Ristori. Si tratta di circa un miliardo di risorse divisi tra sei settori: spettacoli dal vivo, sport dilettantistico, agenzie di viaggi e tour operator, imprese culturali, fiere internazionali e agricoltura e pesca. L’urgenza della crisi si scontra con i tempi tecnici della macchina amministrativa, contando che il decreto è in vigore da poco più di dieci giorni.

Venerdì scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dm attuativo del contributo per la filiera della ristorazione (600 milioni). Restano però in attesa di indicazioni altri due aiuti decisi con il decreto Agosto (il Dl 104, in vigore dal 15 agosto). Si tratta del contributo per le attività economiche nei centri storici delle 29 città colpite dal crollo del turismo internazionale (500 milioni) e della riapertura del vecchio fondo perduto riservata a chi ha sede in Comuni montani colpiti da calamità naturali, in attesa del provvedimento delle Entrate. Proprio una risoluzione dell’agenzia (la 65/E) consente, invece, a chi si è visto bocciare l’istanza per il primo fondo perduto di riproporla anche oggi, facendo leva sull’istituto dell’autotutela.

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