Contenzioso

Cassa private, la lezione del Consiglio di Stato

di Maria Carla De Cesari

La pronuncia del Consiglio di Stato 4882/2014, che ha riconosciuto la natura privata della Cassa ragionieri, anche se la missione svolta ha carattere pubblicistico, sgombra il campo dagli equivoci.

Il Consiglio di Stato ha enumerato gli errori del Tar Lazio (sentenza 7428/2014). Non va confusa la natura giuridica con la finalità perseguita, anche se quest'ultima è il presupposto dei controlli pubblici dei ministeri e della Corte dei conti. Nè vale richiamare l'inclusione delle Casse, tra cui quella dei ragionieri, nell'elenco delle pubbliche amministrazioni ai fini dei conti pubblici. Ciò che è discriminante è il dettato del decreto legislativo 509/1996, che ha privatizzato le Casse dei professionisti, riconoscendo loro autonomia.

La sentenza del Consiglio di Stato è dunque destinata a diventare una pietra miliare nello statuto di autonomia di tutti gli enti previdenziali dei professionisti, nella ricerca di equilibrio tra autonomia gestionale e organizzativa, da una parte, e controlli e richieste del pubblico, dall'altra. Alcune sollecitazioni – come l'arco temporale di riferimento dei bilanci tecnici – sono motivate dall'interesse dello Stato che la previdenza, di primo pilastro, funzioni. Altre, invece, come l'obbligo di versare all'Erario i risparmi di gestione, appaiono una lesione dell'autonomia (e una lesione degli interessi previdenziali degli iscritti, che potrebbero giustamente beneficiare dei risparmi).

La tentazione di praticare scorciatoie nei confronti delle Casse professionali, in tempi molto difficili per la finanza pubblica, è sempre in agguato poiché le Casse hanno patrimoni e liquidità a garanzia delle pensioni. Tuttavia, l'avvertimento del Consiglio di Stato è chiaro: le Casse sono private e occorrerebbe comportarsi di conseguenza.

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