Contenzioso

L’Europa guarda al modello Italia

di Marco Marinaro

Più spazio alla mediazione. Con questo intento, la Commissione europea per l’efficienza della giustizia (Cepej) del Consiglio d’Europa ha approvato una serie di strumenti per aiutare i Paesi membri a sviluppare l’uso della mediazione in ambito civile, commerciale, familiare, amministrativo e penale. Un risultato preparato da un gruppo di lavoro di esperti nominati dal Cepej.

Il primo e più complesso documento approvato è il “Rapporto sull’impatto delle linee guida del Cepej sulla mediazione civile, familiare, amministrativa e penale” curato da Leonardo D’Urso, l’esperto scientifico membro del gruppo di lavoro. Dopo circa vent’’anni dall’adozione delle Raccomandazioni e delle Linee guida sulla mediazione, il rapporto, basato su un questionario inviato a tutti i 47 corrispondenti del Consiglio d’Europa, arriva a quattro conclusioni fondamentali: 1) la necessità di un quadro normativo specifico che incoraggi il ricorso effettivi alla mediazione sulla base delle poche esperienze di successo; 2) la mancanza di statistiche omogenee sulla mediazione (ad eccezione dell’Italia); 3) il bisogno di più strumenti e azioni efficaci per assicurare il ricorso alla mediazione; 4) la necessità della leadership del Consiglio d’Europa e del Cepej nella promozione della mediazione in Europa per incrementare l’efficienza della giustizia.

Sulla base delle conclusioni del report, il Cepej ha approvato la road map delle attività del gruppo di lavoro sulla mediazione. Tra le azioni più significative emerge la proposta di una Convenzione europea sulla mediazione civile, familiare, amministrativa e penale da sottoporre alla ratifica dei 47 Stati membri e conseguentemente lo sviluppo di una legge modello sulla mediazione da prendere come punto di riferimento per future riforme nazionali.

Infine, il Cepej ha approvato un dettagliato toolkit per assicurare la realizzazione delle linee guida sulla mediazione. Di particolare importanza i capitoli dedicati ai criteri minimi per la formazione dei mediatori, alla mediazione delegata dai giudici e alla guida alla mediazione per avvocati sviluppata insieme al Ccbe, il Consiglio europeo degli Ordini degli avvocati.

Per Leonardo D’Urso «l’approvazione da parte dell’Assemblea generale del Cepej dei documenti prodotti dal gruppo di lavoro sulla mediazione rappresenta un importante passo avanti verso un’armonizzazione europea della legislazione in materia. Il modello italiano -basato su un incontro preliminare di mediazione e la prosecuzione volontaria della procedura - è oramai considerata in tutta Europa una best practice che gli altri Paesi stanno cercando di adottare».

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