Contenzioso

Dalla Cassa dottori trasferiti all’Inps i contributi incompatibili

di Federica Micardi

Il trasferimento all’Inps gestione separata dei contributi “erroneamente” versati alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti può avvenire anche in assenza di una convenzione (che attualmente manca) tra i due enti.

A sostenerlo il tribunale di Milano, sezione lavoro, con la sentenza depositata il 4 novembre scorso.

A rivolgersi al tribunale è stato, nel 2019 un dottore commercialista che, per aver svolto dal 1997 al 2003 e negli anni 2008 e 2009 l’attività di presidente di società e di socio di Srl con poteri gestori, si è visto non riconosciute queste annualità contributive dalla Cassa di appartenenza.

Una situazione non rarissima tra i dottori commercialisti, che ignorando l’incompatibilità (prevista dallo Statuto) proseguono i versamenti contributivi alla Cassa e non si iscrivono alla gestione separata Inps. Per risolvere queste situazioni Cassa dottori commercialisti ha consegnato all’Inps da oltre un anno la bozza di una convenzione (in base a quanto previsto dalla circolare Inps 45/2018) per consentire il trasferimento alla gestione separata delle annualità contributive versate erroneamente alla Cassa dagli iscritti in situazione di incompatibilità. Ora, secondo il presidente della Cnpadc Walter Anedda, la sentenza del Tribunale di Milano potrebbe rendere superata la convenzione richiesta, ma di fatto bloccata da Inps, autorizzando la Cassa a trasferire direttamente alla gestione separata dell’Inps i contributi degli iscritti cui siano stati annullati gli anni per incompatibilità, preservando così l’anzianità contributiva pregressa.

Il dottore commercialista aveva chiesto al tribunale di trasferire la contribuzione dalla Cassa all’Inps gestione separata in base all’articolo 116, comma 20, della legge 388/2000. Una richiesta legittima, secondo il giudice milanese, che non richiede, quale condizione necessaria, che esista una convenzione tra i due enti; il tribunale sentenzia quindi che Cassa dottori è obbligata a versare i contributi ricevuti per errore alla gestione separata dell’Inps.

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