Contrattazione

Contratti, obiettivo intesa a settembre

di Nicoletta Picchio e Giorgio Pogliotti

Il confronto va avanti. Con l’obiettivo di arrivare, alla ripresa di settembre, a un’intesa su tutti i punti in discussione e quindi su contrattazione collettiva, rappresentanza, welfare e bilateralità.

Confindustria, Cgil, Cisl e Uil si sono incontrati ieri pomeriggio, come stabilito nell’appuntamento del 4 luglio: due ore circa di dialogo ad ampio raggio e poi la decisione di ridarsi appuntamento a dopo le ferie estive, per arrivare ad una stretta. «È proseguito il confronto sui temi della contrattazione collettiva, rappresentanza, welfare e bilateralità. Le parti si sono accordate per approfondire i singoli aspetti», è scritto nel comunicato congiunto. Per arrivare ad un’intesa «alla ripresa di settembre su tutti i punti in discussione che si inseriscono in una riflessione più generale sulla necessità di rendere più competitivo il sistema delle imprese, rilanciare l’occupazione e qualificare il lavoro». In questo quadro, continua la nota, «è emersa la volontà comune di affermare la centralità della contrattazione collettiva, anche attraverso la misurazione della rappresentanza datoriale».

Al tavolo di ieri erano presenti i vertici delle organizzazioni: il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, il vice presidente per le relazioni industriali, Maurizio Stirpe, il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci. Per i sindacati, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, accompagnati dai segretari confederali. Si rivedranno a settembre, ma già a fine agosto i tecnici dovrebbero approfondire i contenuti. Ieri sono stati esposti alcuni principi da parte delle imprese, i sindacati sono al lavoro per mettere a punto le loro riflessioni.

Nel merito, sul versante della contrattazione si sta ragionando degli assetti contrattuali, del ruolo del livello nazionale e di quello aziendale, e di come si possa favorire attraverso lo sviluppo della contrattazione di secondo livello l’incremento della produttività e, con essa, dei salari. La bilateralità come strumento di integrazione delle politiche di welfare del governo, insieme al ruolo che può svolgere nella gestione delle crisi aziendali, nelle politiche attive e nella formazione per assicurare l’occupabilità dei lavoratori è un altro tema oggetto di approfondimento. Insieme al welfare contrattuale che ha conosciuto negli ultimi anni un grande sviluppo, ma va governato con una strategia condivisa a livello interconfederale. Sulla rapprsentanza si conferma la volontà di Confindustria di portare a compimento quel disegno partito con l’accordo del 28 giugno 2011 che, per mettere in sicurezza la contrattazione collettiva, poneva per la prima volta il tema di misurare la rappresentanza di coloro che negoziano da entrambi i lati del tavolo.

«È stata una giornata di lavoro intenso. Abbiamo approfondito tutte le priorità sulla contrattazione, prendendoci l’impegno di iniziare a lavorare su un testo, per formulare una bozza su cui, alla ripresa, stringere i tempi per arrivare ad un accordo», ha commentato Furlan «ci sono tutte le possibilità di fare un buon lavoro». Più cauta Camusso: «Con grande fatica procediamo», c’è «una scelta importante che cercheremo di concretizzare sulla rappresentanza datoriale, per mettere in sicurezza il contratto nazionale ed evitare il dumping contrattuale». Per Barbagallo «se a settembre riusciremo a fare questo accordo che serve al mondo del lavoro, delle imprese e al Paese avremo fatto un buon lavoro».

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