Contrattazione

Invecchiamento attivo dei chimici gestito con accordi aziendali

di Maria Rosa Gheido

Il nuovo contratto collettivo nazionale per gli addetti dell’industria chimica sarà accessibile anche in versione digitale, consultabile su tutti i dispositivi informatici compresi smartphone e tablet.

Non è certo questa una delle principali misure introdotte con l’accordo del 19 luglio 2018 con cui Federchimica, Farmindustria e le organizzazioni sindacali di settore, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec, Ugl Chimici, Failc-Confail, Fialc-Cisal, hanno anticipato il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per gli addetti all’industria chimica, chimico-farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e Gpl, per il periodo 2019-2022, ma è significativa dell’attenzione posta alle relazioni industriali e a una più diffusa conoscenza delle regole contrattuali.

Il testo, semplificato rispetto a quello precedente, introduce novità interessanti sia in ambito normativo che economico. Particolare attenzione è riservata ai temi della responsabilità sociale, della formazione, della produttività e occupabilità e della flessibilità. In tale ottica, alla contrattazione aziendale è demandata, oltre che la definizione del premio di partecipazione, la possibilità di promuovere l’iscrizione ai fondi di categoria (Fonchim e Faschim) di tutti i dipendenti dell’impresa, ivi compresa la possibilità di copertura da parte dell’azienda della quota Faschim durante i periodi di aspettativa.

Le intese aziendali potranno altresì definire modifiche temporanee ai minimi contrattuali per i giovani a cui non può essere applicato il contratto di apprendistato ai quali, se assunti a tempo indeterminato, potrà essere erogato un minimo contrattuale non inferiore all’80% di quello previsto per la categoria di inquadramento, per un massimo di 36 mesi. Per questi giovani il periodo di prova sarà di sei mesi.

Alla contrattazione aziendale sono affidate anche le tematiche relative alla gestione dell’invecchiamento attivo, fra cui la possibilità di prevedere prestazioni lavorative annue diversificate fra lavoratori senior e junior, incentivi all’uscita dal turno, percorsi di riqualificazione/riconversione per la popolazione senior e percorsi di affiancamento.

Fra le azioni di responsabilità sociale si rende possibile la cessione a titolo gratuito di riposi e ferie ai colleghi per assistere figli minori che necessitano di cure costanti.

L’articolo 63 del nuovo contratto è dedicato alla formazione, finalizzata a migliorare la professionalità e l’occupabilità dei lavoratori, che potrà essere promossa e realizzata tramite l’organismo bilaterale ( Obcf) costituito a livello nazionale. Linee guida saranno altresì definite per la gestione della formazione in alternanza scuola/lavoro.

Economicamente, il contratto riconosce ai lavoratori un aumento di 97 euro, per il periodo di vigenza contrattuale che è stato allungato, in via transitoria, di sei mesi, ovvero fino a giugno 2022. L’aumento rientra nel trattamento economico minimo (Tem) e la sua erogazione può essere posticipata, con accordo aziendale, fino a un massimo di sei mesi rispetto alle scadenze tabellate, in caso di crisi o di imprese start-up.

È stato già previsto che in occasione del rinnovo contrattuale luglio 2022-giugno 2025 gli incrementi del Tem terranno conto dell’inflazione e che per ogni 1% di variazione del costo della vita sarà erogato un aumento parametrato sulla base di una entità puntuale settoriale (Eps). Nel trattamento economico complessivo (Tec) al trattamento minimo si aggiunge l’elemento distinto della retribuzione (Edr), utilizzato durante la vigenza del contratto in commento come voce compensativa degli scostamenti negativi o positivi tra inflazione prevista e inflazione reale, scostamento che sarà verificato alla scadenza del contratto per garantire l’allineamento del trattamento minimo contrattuale all'inflazione reale.

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