Contrattazione

Abi emana un protocollo per affrontare l’emergenza Covid-19

di Rossella Quintavalle

Il 16 marzo Abi e Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin-Falcri, Silcea-Sinfub, con protocollo condiviso nella consapevolezza della particolare situazione di emergenza che sta attraversando il nostro Paese, hanno individuato precise disposizioni circa le procedure da adottare in questo periodo al fine di garantire in sicurezza la continuità del lavoro attraverso l'incremento dei livelli di tutela verso tutti i soggetti coinvolti.

All'articolo 1, comma 1, punto 4, del Dpcm dell'11 marzo è stabilito che «restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l'attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi».

Nel richiedere la continuità nell'erogazione dei servizi svolti dal settore dei servizi bancari, finanziari e assicurativi si rende necessario mettere in atto tutte le misure utili a garantire le condizioni di salute e sicurezza per lavoratori e clientela affinché si possa proseguire nelle attività lavorative.

Alle misure precauzionali di contenimento per contrastare l'epidemia di Covid-19, già fornite dalle autorità, all'interno del settore devono essere messe in atto ulteriori misure per contenere i rischi di contatto. Innanzitutto si deve provvedere alla razionalizzazione dell'operatività delle filiali sotto il profilo della regolamentazione della modalità di accesso della clientela e definire accordi per modulare orari e giorni di apertura, turnazione, trasferte e riduzione del personale presente.

È sollecitato l'utilizzo di mezzi di comunicazione che riducano la presenza fisica nei luoghi di lavoro come, ad esempio, l'utilizzo dei servizi di bancomat al fine di evitare l'accesso all'interno delle filiali. La collaborazione di tutti i cittadini in tal senso è fondamentale.

Le aziende, dunque, nella modalità che ritengono più opportuna, devono informare tutti i lavoratori e chiunque entri in azienda circa le più evidenti misure precauzionali, come l'obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre oltre 37.5° o sintomi influenzali, e informare, oltre agli operatori sanitari, l'azienda in caso di avvenuto contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti.

È indispensabile una igiene personale accurata e in particolar modo la pulizia frequente delle mani, oltre al mantenimento di una distanza interpersonale di almeno un metro; nel caso ciò non fosse possibile, e necessaria l'adozione di presidi di protezione individuale, in particolar modo l'utilizzo delle "mascherine", come indicato nel decalogo predisposto dal ministero della Salute.

L'azienda deve procedere in modo frequente alla pulizia dei luoghi di lavoro assicurando idonei livelli di igiene dei locali, degli ambienti e delle aree comuni attraverso l'utilizzo di appositi detergenti al fine di sanificare i locali mensa, le tastiere dei distributori nelle aree break, contingentandone nel contempo l'accesso e i tempi di sosta.

Va agevolato il più possibile il ricorso al lavoro agile e anche organizzata la presenza alternata del personale nelle relative sedi di lavoro; favorita la flessibilità negli orari di lavoro per evitare assembramenti in entrata ed uscita dal lavoro. Sono suggerite le riunioni da remoto e la limitazione degli spostamenti all'interno delle sedi aziendali.

Sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula anche obbligatoria, mentre è favorita, qualora l'organizzazione aziendale lo permetta, la formazione a distanza, anche per i lavoratori in lavoro agile. In materia di sicurezza sul luogo di lavoro, le attività previste per i soggetti che rivestono specifici incarichi in materia, possono proseguire anche in assenza dei corsi obbligatori per legge. Sono bloccate le missioni in Italia e all'estero, salvo casi di emergenza.

Relativamente alle assenze dal lavoro causa diffusione del virus Covid-19, le parti si confronteranno alla luce delle prossime norme dedicate alle misure a sostegno del lavoro (ammortizzatori sociali, congedi, etc.) e alla bilateralità di settore ed aziendale/di gruppo e a tutto ciò che sarà necessario per sostenere il reddito dei lavoratori dipendenti, cercando di salvaguardare la dotazione di ferie dell'anno in corso. Infine il protocollo affronta le modalità di gestione della presenza di casi positivi in azienda.

Le parti assicurano che proseguiranno nell'analisi congiunta dell'evoluzione dell'emergenza e dei provvedimenti che verranno adottati dalle competenti autorità per aggiornare il protocollo.

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