Contrattazione

Il modello duale restituisce appeal all’apprendistato

di Claudio Tucci

Oltre 84mila ore di orientamento; 25.244 giovani indirizzati verso i percorsi di formazione duale (compresa l’alternanza); una crescita del 33% dei contratti di apprendistato di primo livello, passati dai 6.618 del 2015 agli 8.810 del 2016.

La sperimentazione del sistema di apprendimento “alla tedesca” nel sistema Iefp (Istruzione e formazione professionale) regionale, decollata lo scorso anno, sta dando i primi risultati; e ministero del Lavoro, d’intesa con Miur e Regioni, sono pronti adesso a stabilizzarla. Nei prossimi giorni sono in calendario nuovi incontri tecnici: sul piatto dovrebbero essere messi una quarantina di milioni di euro l’anno, e nella partita potrebbero finire anche i fondi (poco più di 189 milioni) che già lo Stato eroga annualmente alla Iefp (magari attraverso una modifica ai criteri di riparto per valorizzare l’impegno nei singoli territori).

Ai ragazzi, soprattutto quelli in possesso di titoli di studio “deboli” o che hanno abbandonato precocemente le aule (tra gli over16 il 17% non ha conseguito alcun diploma, si sale al 30% nell’area dell’istruzione tecnica e professionale), che decidono di “riqualificarsi” attraverso i Centri di formazione, saranno offerti percorsi di alternanza “rafforzata” (almeno 400 ore annue) o veri e propri contratti di apprendistato di primo livello (con 500 ore di pratica “on the job” l’anno in azienda). Anche nel 2017 è stata garantita una dote specifica di 87 milioni; e le Regioni, a macchia di leopardo, stanno rispondendo. «La stragrande maggioranza dei nuovi apprendistati firmati è in Lombardia, dove è in vigore la Dote unica lavoro - ha spiegato il sottosegretario, Luigi Bobba -. Numeri minori, ma positivi, si sono registrati pure nel Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana; e al Sud iniziano a muoversi Puglia e Campania».

L’impegno ora «è rendere ordinario il sistema duale - ha aggiunto Bobba -. C’è bisogno di percorsi formativi che consentono un rapido inserimento occupazionale». Del resto, anche per le imprese sono previsti incentivi ad hoc (riduzione dei contributi e sgravi prorogati dalla legge di Bilancio fino al 31 dicembre), e, in aggiunta, per coprire, in parte, le spese dei tutor aziendali si possono ottenere fino a 3mila euro (in caso di apprendistato di primo livello) e fino a 500 euro (per l’alternanza).

«C’è bisogno di rafforzare il link tra istruzione e lavoro - ha commentato il numero uno di Anpal, Maurizio Del Conte -. Così potrà decollare l’apprendistato formativo». Del resto, «il momento è favorevole per una nuova alleanza tra sistema educativo e imprese - ha aggiunto l’assessore, Valentina Aprea -. Lo dimostrano i risultati incoraggianti di assunti in Lombardia, che ha avuto l’intuizione di partire un anno prima della sperimentazione nazionale».

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