Contrattazione

Le grandi aziende puntano sullo smart working

di Enrico Bronzo

Tutti soddisfatti i professionisti che hanno assistito in platea all’evento «Tuttolavoro», organizzato dal Sole 24 Ore nella sede di via Monte Rosa a Milano. Abbiamo intervistato cinque professionisti per capire, nell’ambito della loro attività di tutti i giorni, quali sono le problematiche più sentite inerenti il mercato del lavoro.

Federico Fornaroli, consulente specializzato in diritto del lavoro in PricewaterhouseCoopers afferma: «Abbiamo trovato molto interessanti i dati presentati oggi sul mercato del lavoro, con gli scenari sugli istituti giuridici che aprono e che chiudono. Dall'estate 2015, con il decreto 81, sono iniziate ad arrivare abrogazioni e nuove formule contrattuali, con inevitabili riflessi sul mercato del lavoro. Tutto quello che invece riguarda l'industria 4.0 è ancora prematuro mentre è stato interessante ascoltare ciò che riguarda la contrattazione di secondo livello. Vedi il caso Fiat, di cui si parlato oggi (ieri per chi legge, ndr), con interessanti ripercussioni sul welfare aziendale».

Silvia Stavelli, dell'ufficio legale di Gi group, fa trasparire quanto sia «difficile lavorare senza quella certezza normativa e quella coerenza giurisprudenziale che un operatore del diritto si auspica». Perché, in Italia, spesso «le leggi sono indefinite, con conseguenti lacune interpretative mentre la giurisprudenza è carente».

Anche il recente dietrofront sui voucher ha creato difficoltà tra gli operatori.

Altre voci arrivano da operatori di grandi aziende come Eni e Tecnimont.

Nel primo caso Yulia Chernysheva - fa parte dell'ufficio Eni in cui vengono gestiti coloro che vengono a lavorare in Italia - la quale ha trovato molto interessante ascoltare tutto ciò che riguarda lo smart working. Peraltro, è iniziato solo da pochi giorni un progetto pilota che nelle intenzioni del gruppo di San Donato Milanese è destinato a essere esteso a molti lavoratori, data la sua diffusione già presente in molte altre grandi aziende.

Da Tecnimont Luca Franzetti, attivo nell'amministrazione del personale, parla di un mercato del lavoro dinamico e della necessità di tenersi aggiornati sulle novità riguardanti le tutele dei lavoratori. Aggiunge che anche nella sua azienda è ben visto lo strumento dello smart working. Inoltre, «avendo molto personale proveniente dall'estero - spiega - , siamo obbligati a informarci sulle varie forme di tutela a livello internazionale, nell'ambito delle strategie di attrazione di talenti».

Infine, tra le tante persone interessate dalla giornata di studio «Tuttolavoro», parla un avvocato - che vuole restare anonimo e che si occupa anche di mercato del lavoro - che lancia una sorta di appello perché ritiene che qualsiasi cosa riguardi le politiche del lavoro dovrebbe andare di pari passo con le politiche di sostegno del made in Italy.

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