Contrattazione

Contratto rinnovato per i 100mila addetti della panificazione

di Francesco Prisco

Aumento salariale in arrivo da 52 euro per i dipendenti dei forni artigianali e da 73 euro per quelli dei forni industriali. Dopo due anni di vacatio e una trattativa a fasi alterne è finalmente arrivato il rinnovo del contratto nazionale panificazione e affini dal quale dipendono le sorti di 25mila aziende e 100mila addetti.

La firma dell'accordo da parte delle associazioni di categoria Federpanificatori e Fiesa Confesercenti e i sindacati Fai, Flai e Uila c'è stata ieri sera a Roma, al termine di un rush finale di negoziato durato circa otto ore. Il nuovo testo di riferimento, di durata quadriennale, nel capitolo economico provvede innanzitutto a quantificare il mancato incremento salariale relativo ai due anni di vacatio (2015 e 2016): i dipendenti dei forni artigianali percepiranno una tantum da 260 euro, mentre quelli dei forni industriali ne avranno una da 400 euro. In entrambi i casi la somma sarà corrisposta in tre tranche (il 50% a maggio 2017, un 25% a ottobre 2017 e il rimanente 25% a settembre 2018). Quanto agli aumenti, i lavoratori dei forni artigianali che si confrontavano con un indice Ipca da 48 euro portano a casa 52 euro, quelli dei forni industriali per i quali l’Ipca era di 54 euro ottengono un incremento salariale di 73 euro. Stavolta le tranche sono due: metà dell'importo arriverà a maggio 2017, l'altra metà a maggio 2018. Dal punto di vista normativo, le parti hanno valorizzato la contrattazione di secondo livello rilanciando il ruolo della bilateralità territoriale.

Nel capitolo relativo a salute e sicurezza è stata introdotta la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) di sito che avrà il compito di svolgere un'adeguata tutela anche per le aziende appaltatrici. Per i lavoratori migranti è previsto un vademecum multilingue per favorire la fruibilità delle prestazioni sanitarie integrative. È stato inoltre introdotto un elemento perequativo calcolato su base regionale applicabile a quelle aziende o a quei territori che non effettueranno la contrattazione integrativa di secondo livello. Ulteriori novità sul versante del mercato del lavoro quelle introdotte per i panifici artigianali: qui parti datoriali e sindacati hanno puntato ad agevolare la prima assunzione e il reimpiego per gli inoccupati e disoccupati da oltre sei mesi, esclusivamente con rapporti a tempo indeterminato.

All’Ebipan (Ente bilaterale di settore) è stato poi riconosciuto il compito di monitorare l'andamento dell'utilizzo di tale strumento e di approvare un piano formativo di 60 ore nel biennio. «Si tratta di un’intesa sofferta – spiega il segretario generale di Fai Cisl Luigi Sbarra – ottenuta dopo una vacatio di due anni, con cui conquistiamo l'obiettivo di rilanciare la contrattazione di secondo livello in qualità e quantità, facendo anche leva sulla negoziazione territoriale di livello regionale».

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