Contrattazione

Basf eroga i premi ai dipendenti con meno assenze

di Ilaria Vesentini

Non c’è solo il premio di partecipazione per tutti i lavoratori - anche quelli a tempo determinato e in somministrazione - che sale dai 1.650 euro del 2017 fino ai 1.730 euro del 2019 nel nuovo contratto integrativo di secondo livello firmato alla Basf di Pontecchio Marconi, primo Appennino bolognese, il più importante stabilimento produttivo in Italia della multinazionale chimica tedesca, specializzato nella realizzazione di additivi per materie plastiche al fine di renderle resistenti ai raggi UV. «Il risultato più significativo di questo accordo è la stabilizzazione dei lavoratori somministrati», sottolinea Nadia Trebbi, delegata Filctem Cgil. Dei 30 somministrati su 290 dipendenti del sito di Pontecchio (un numero di precari per altro al di sotto dei limiti contrattuali), otto saranno trasformati in contratti a tempo indeterminato già quest’anno, altri otto nel 2018. «E l’azienda ha ribadito poi l’impegno a continuare a investire sullo stabilimento bolognese», aggiunge la rappresentante di Cgil, sigla che conta 6 degli 8 delegati sindacali in fabbrica (uno è di Femca-Cisl, l’altro di Uiltec-Uil).

«Il nuovo integrativo consente ai nostri collaboratori di dedicare più ore all’assistenza dei minori, prevede un aumento delle borse di studio per i figli e contiene misure innovative di welfare aziendale. La firma dell’accordo arriva dopo una trattativa complessa e conferma l’impegno dell’azienda nel dare risposte concrete alle esigenze dei collaboratori, un percorso che siamo determinati a proseguire anche nei prossimi anni», afferma Andrea Vittone, direttore dello stabilimento bolognese di Basf, il più grosso degli otto siti produttivi controllati dal gruppo in Italia, con 300 persone su 1.400 dipendenti nel nostro Paese e 114mila collaboratori nel mondo (e un fatturato di 1,7 miliardi in Italia sui 58 miliardi worldwide).

A livello nazionale il gruppo Basf ha introdotto dal marzo di quest’anno un portale online Easy-Welfare cui destinerà anche le risorse – dai 250 ai 450 euro l’anno - prima dedicate al “premio presenza”, un meccanismo premiante dei lavoratori con meno assenze, che era percepito dall’80% delle maestranze Basf, abolito però nell’ultimo rinnovo del Ccnl chimici. «A Pontecchio, invece, le risorse del premio presenza andranno ad aumentare il premio di produzione, il welfare resta quello definito dal contratto nazionale, una differenziazione che ha complicato l’iter dell’accordo», precisa Trebbi.

L’integrativo accresce inoltre le tutele e gli istituti di partecipazione dei lavoratori, con la formalizzazione di politiche condivise sulla formazione professionale, la non applicazione di clausole compromissorie, la maggior attenzione a salute e sicurezza e un generalizzato aumento di varie indennità e trattamenti.

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