Contrattazione

Lundbeck, welfare per le famiglie

di Claudio Tucci

Un welfare «a misura di famiglia»: dalle spese scolastiche, ai campus estivi, al mutuo sulla casa, ai servizi baby sitter, o, comunque, legati al benessere dei lavoratori e dei propri figli.

È la strada scelta da Lundbeck Italia Spa, multinazionale farmaceutica danese (presente nel Belpaese con una 90ina di dipendenti) specializzata in ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci innovativi. «Abbiamo deciso di scommettere su un vero e proprio cambio culturale - ha spiegato Raffaella Maderna, a capo delle Risorse umane dell’azienda -. L’età media del nostro personale è intorno ai 43 anni; e l’offerta di beni e servizi di welfare, concordata con il sindacato, è stata tarata proprio in funzione degli aspetti socio-demografici della forza lavoro: un’età mediana in cui, normalmente, ci si apre a un’esperienza familiare e c’è quindi più necessità di conciliare vita privata e ufficio».

Il cambio di passo è avvenuto nei mesi scorsi: «La nostra impresa, che fa parte del comparto della chimica-farmaceutica, - ha aggiunto Maderna - ha già avuto esperienze di premi di partecipazione. Ma finora solo a livello di contrattazione nazionale. Con le Rsu abbiamo deciso di sperimentare nuove formule direttamente in azienda, visto anche che il premio di partecipazione, nell’ultimo rinnovo, ha inglobato il premio di presenza. Ci sono voluti quattro incontri con i rappresentanti sindacali, e poi, a luglio, siamo arrivati all’intesa, che personalmente reputo molto innovativa e strategica per il rilancio di competitività e produttività, incrementando, al tempo stesso, i salari dei lavoratori».

Caratteristica di rilievo dell’accordo targato Lundbeck Italia riguardante il “premio di risultato” è la sua erogazione, al raggiungimento dei risultati fissati negli obiettivi aziendali (produttività, misurata mediante incrementi di fatturato, e redditività, misurata invece mediante risultato di profitto), esclusivamente in servizi welfare che verranno messi a disposizione dalla società attraverso un portale web dedicato: «Sarà tutto online. Una sorta di salvadanaio elettronico - ha detto ancora Maderna - dove l’interessato entrerà e sceglierà i servizi di cui vuole usufruire. Un’altra novità del portale è che è adattabile e capillare: questo perché ad Agrigento, per esempio, si possono avere esigenze diverse rispetto a quelle di Milano».

L’identificazione dei beni e dei servizi “in natura” e la regolamentazione del piano welfare sono definite in un apposito regolamento aziendale. Da settembre partirà una ampia campagna di comunicazione e informazione ai dipendenti. Sul piatto Lundbeck Italia metterà mille euro che, come detto, arriveranno ai lavoratori solo al raggiungimento pieno degli obiettivi/risultati concordati con le Rsu. Quindi: in caso di semaforo verde le prime somme nel “salvadanaio elettronico” saranno disponibili nel 2018.

«L’accordo Lundbeck - ha commentato Stefano Passerini, responsabile dell’Area sindacale di Assolombarda - è un brillante esempio di come attraverso relazioni industriali partecipative incentrate sul raggiungimento di obiettivi comuni, impresa e sindacato possono rispondere ai nuovi bisogni sociali dei lavoratori».

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