Contrattazione

Fca, accordo sul welfare e via libera all’uscita volontaria di mille addetti

di Filomena Greco

Entra nel vivo la contrattazione per il rinnovo del contratto aziendale per i dipendenti di Fiat Chrysler in Italia. E quasi in parallelo parte oggi la trattativa al ministero del Lavoro per un periodo di cassa integrazione straordinaria nello stabilimento di Mirafiori, a Torino, dove il Gruppo ha annunciato il via alla produzione della Fiat 500 elettrica. Contestualmente, riferiscono fonti sindacali, l’azienda dovrebbe aprire la procedura per l’uscita volontaria incentivata di un migliaio di addetti tra i poli di Grugliasco eMirafiori, compresi gli Enti centrali, sotto forma di accompagnamento alla pensione. L’intervento era atteso da tempo, tanto che nell’ultimo accordo varato in primavera dai sindacati firmatari per il trasferimento di un migliaio di addetti da Mirafiori a Grugliasco, si indicava la possibilità di procedere in questa direzione.

Al centro dell’incontro di ieri tra l’azienda e le sigle firmatarie del Ccsl – Fim, Uilm, Ugl, Fismic e Quadri – c’è stato il tema del welfare e dell’orario di lavoro. In particolare, due le novità emerse rispetto all’accordo precedente: da un lato l’aumento del numero di fasce salariali da destinare al sistema welfare, su base volontaria, con “ticket” minimo di 250 fino ad un massimo di 1.800 euro all’anno da destinate al sistema di flexible benefit; dall’altro l’aumento, da parte dell’azienda, del contributo aggiuntivo garantito sotto forma di bonus a fronte della scelta, da parte del dipendente, dei servizi, una quota che passa dal 5 al 10%.

Sul tema dell’orario di lavoro, spiega Ferdinando Uliano, «l’azienda ha aperto alla possibilità di introdurre gli istituti delle ferie solidali, lo smart working, finora sperimentato solo in poche situazioni, e infine alcune disponibilità sono arrivate a favore della conciliazione come ad esempio il possibile aumento delle ore di permessi per recupero destinato agli impiegati e la possibilità di usare i permessi retribuiti frazionati in ore». Strada in salita invece sul tema della banca delle ore mentre l’azienda ha insistito sul problema dell’assenteismo anomalo in caso di malattia. Quanto invece al tema delle maggiorazioni di salario per gli operai turnisti, questa potrebbe essere ampliata anche ai manutentori, mentre si discuterà di eventali altri ritocchi economici nel corso della trattativa. A gennaio si passerà all’esame della questione più spinosa, quella dell’aumento salariale, con una richiesta pari al 10% rispetto alla paga base avanzata dai sindacati firmatari. Si ritorna al tavolo il 9 gennaio.

La trattativa avviata in autunno rinnoverà per quattro anni il contratto collettivo aziendale per i circa 80mila dipendenti del Gruppo in Italia – tra Fca, CnhI e Ferrari – firmato per la prima volta nel 2012, senza la Fiom, e poi rinnovato nel 2015. Il testo ha introdotto un sistema di premi, modulato su risultati aziendali, da un lato, e sulla produttività degli stabilimenti, dall’altro, che ha garantito nel triennio, come ricorda la Fim, una erogazione media pari a 4.279 euro per Fca e 3.418 euro per gli addetti CnhI.

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