Contrattazione

Ciclofattorini, pronta la norma che allarga le tutele

di M.Pri.

Il governo interverrà con un provvedimento normativo per definire le tutele lavorative dei ciclofattorini. Con un comunicato stampa, il ministero del lavoro ha fatto sapere che «è pronta la norma che regolerà il contratto di lavoro dei moderni ciclofattorini. Entro marzo ai lavoratori che effettuano consegne per conto delle app di food delivery saranno assicurati tutele su malattie, infortuni e paga minima».

Le misure, come dichiarato domenica a La Stampa da Pasquale Tridico, consigliere del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, dovrebbero essere inserite in fase di conversione del decreto legge su reddito di cittadinanza e pensioni che a sua volta potrebbe essere licenziato dal Consiglio dei ministri questa settimana. Il governo è “uscito allo scoperto” dopo la sentenza della Corte di appello di Torino (si veda il Sole 24 Ore del 12 gennaio) che, decidendo sul contenzioso tra alcuni ciclofattori e Foodora, ha deciso che questi lavoratori, pur rimanendo autonomi, hanno diritto al trattamento economico dei dipendenti, in particolare quello stabilito dal Ccnl logistica trasporto merci. In pratica, è stata applicata per la prima volta la disposizione contenuta nell’articolo 2 del decreto legislativo 81/2015, uno di quelli attuativi del Jobs act.

Secondo Tridico i giudici hanno anticipato le intenzioni del governo, che ormai ritiene scaduto il termine concesso al tavolo tecnico tra i rappresentanti di aziende e lavoratori per formulare soluzioni condivise. In particolare, sempre secondo Tridico, sono le società a non aver proposto nulla di accettabile. Da qui la decisione di intervenire con un provvedimento normativo.

Una scelta, però, non condivisa dai sindacati. In una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil ieri hanno auspicato la riconvocazione del tavolo. «Non ci convincono - si legge nella nota congiunta - ipotesi di regolazione normativa diretta da parte del Governo, che tradirebbero lo spirito della sentenza di Torino e che, senza un ampio confronto con le parti sociali, rischierebbero di costituire un intervento improprio del soggetto pubblico nella libera regolazione contrattuale». Peraltro un accordo tra sindacati e alcune associazioni datoriali, che prevede l’applicazione ai ciclofattorini del contratto collettivo nazionale della logistica, è stato già sottoscritto il 18 luglio 2018.

In serata anche le aziende rappresentate da Assodelivery (il 90% del mercato) hanno auspicato la ripresa del confronto. «Stiamo lavorando e lavoreremo con il ministero del Lavoro e quello dello Sviluppo Economico - si legge in una nota - per trovare una soluzione a livello nazionale che garantisca maggiori tutele ai rider e allo stesso tempo consenta all’industria di svilupparsi in modo sostenibile...vogliamo lavorare con il Governo in questa direzione, in attesa di una nuova convocazione del tavolo ministeriale per discuterne».

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