Contrattazione

Salario minimo, un conto da 17,5 miliardi

L’introduzione di un salario minimo legale di 9 euro lordi l’ora comporterebbe costi di 17,5 miliardi di euro per le imprese, secondo le stime del consiglio nazionale dell’Ordine di consulenti del lavoro, in un’audizione alla Camera. La cifra considera costi diretti per 4 milioni di lavoratori pari a 5,5 miliardi di euro (includendo un milione di operatori agricoli, colf e badanti, non considerati nella stima dell’Istat di 4,3 miliardi di euro di costi) e costi indiretti di ulteriori 12 miliardi per adeguare i livelli di inquadramento dei lavoratori sopra la soglia. Insomma, per le aziende si rischia un aumento del costo medio del lavoro non inferiore al 20 per cento. Non solo. Per l’Ance, audita sempre ieri a Montecitorio, un salario minimo legale valido per tutti i settori indipendentemente dalla presenza di una contrattazione collettiva di riferimento, determinerebbe, inoltre, «la fuga dal contratto collettivo, considerato più oneroso, a scapito anche delle fondamentali garanzie in termini di formazione e sicurezza a tutela dei lavoratori».

Secondo i nuovi numeri dell’Inps sotto la soglia dei 9 euro lordi l’ora si collocherebbero il 28,9% dei rapporti di lavoro, oltre uno su quattro. La quota di contratti da meno di 9 euro è più alta nelle imprese di minori dimensioni: raggiunge il 38% dei rapporti nelle aziende sotto i 10 dipendenti per poi ridursi fino al 18% nelle imprese con 50 e più addetti.

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