Contrattazione

Moda, 50mila posti entro il 2023

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Entro i prossimi 5 anni l’industria della moda avrà bisogno di fare 48mila assunzioni, ma circa un terzo degli addetti è difficile da reperire. L’offerta formativa non

lo studio Smi-Confindustria sul mismatch formativo nella moda. Il fabbisogno professionale per il settore Moda Le figure professionali più richieste? ingegnere e tecnico di processo, specialista gestionale informatico, specialista di prodotto (esperto in chimica, fibre e tessuti) responsabile marketing e commerciale.

La situazione dell'offerta formativa è carente: l'istruzione tecnica ha meno di 4.800 iscritti (su 5 anni), istruzione e formazione professionale (10mila iscritti) sforna circa 2mila diplomati l'anno, gli Its (istruzione tecnica superiore mille iscritti) per i corsi 2017/19 sforna solo 160 diplomati. Smi vuole fare campagna orientamento verso le professioni della moda per far iscrivere i giovani agli istituti tecnici e professionali dedicati al settore (l'86% degli iscritti alla rete di Its Moda trova occupazione al termine della formazione

Entro i prossimi 5 anni l’industria della moda avrà bisogno di fare 48mila assunzioni, ma circa un terzo degli addetti è difficile da reperire. L’offerta formativa non

lo studio Smi-Confindustria sul mismatch formativo nella moda. Il fabbisogno professionale per il settore Moda Le figure professionali più richieste? ingegnere e tecnico di processo, specialista gestionale informatico, specialista di prodotto (esperto in chimica, fibre e tessuti) responsabile marketing e commerciale.

La situazione dell'offerta formativa è carente: l'istruzione tecnica ha meno di 4.800 iscritti (su 5 anni), istruzione e formazione professionale (10mila iscritti) sforna circa 2mila diplomati l'anno, gli Its (istruzione tecnica superiore mille iscritti) per i corsi 2017/19 sforna solo 160 diplomati. Smi vuole fare campagna orientamento verso le professioni della moda per far iscrivere i giovani agli istituti tecnici e professionali dedicati al settore (l'86% degli iscritti alla rete di Its Moda trova occupazione al termine della formazione

Entro il 2023 l’industria della moda è pronta ad assumere circa 50mila addetti. Ma oggi, visti gli attuali numeri dell’offerta scolastica, secondaria e terziaria, già appare chiaro che circa un terzo dei profili tecnici necessari resteranno “vuoti” per assenza di candidati. Le imprese del comparto cercano, soprattutto, ingegneri e tecnici di processo, specialisti gestionali informatici, specialisti di prodotto (esperti in chimica, fibre e tessuti), responsabili marketing e commerciale, solo per citarne alcuni.

Oggi, a Milano, Sistema moda Italia, assieme a Fondirigenti, alla presenza del vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, Gianni Brugnoli, presentano il primo focus sul fabbisogno occupazione del settore moda (dal tessile-abbigliamento all’oreficeria-pellicceria). «Vogliamo lanciare una grande campagna di orientamento rivolta a studenti, famiglie e docenti per far conoscere le opportunità che offre il comparto soprattutto per i giovani», spiega Paolo Bastianello, presidente del comitato Education di Smi.

Il punto è che l’offerta formativa è carente: gli istituti tecnici con indirizzi legati alla moda hanno meno di 4.800 iscritti (su 5 anni). Non va meglio l’IeFp regionale che ne conta circa 10mila e sforna appena 2mila diplomati l’anno. Anche gli Its del comparto moda hanno pochi studenti: meno di mille per il 2019, con appena 160 diplomati (nonostante gli Its moda ha un tasso di occupazione coerente con il percorso formativo svolto dell’86%). Numeri lontani dal fabbisogno del comparto moda. «Oltre ad un problema quantitativo - aggiunge Carlo Mascellani , direttore relazioni industriali e formazione di Confindustria Moda- c’è anche un problema qualitativo perchè l’offerta regionale non è sempre all’altezza».

Per invertire rotta, è nata la rete «Tam», che oggi conta 78 istituti tecnici e 8 Its della Moda che domani saranno protagonisti delle “notti della moda”, eventi pubblici organizzati a livello locale insieme alle imprese. Lo studio presentato oggi condotto da Smi-Fondirigenti tra circa 300 aziende sui profili professionali più richiesti, evidenzia anche una difficoltà a reperire sul mercato figure manageriali.

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