Contrattazione

Tutele dei lavoratori subordinati estese ai rider collaboratori

di Matteo Prioschi e Claudio Tucci

Ai rider, impiegati come “finti collaboratori” in maniera cioè continuativa ed etero organizzata, si applicheranno le tutele del lavoro subordinato. Per coloro, invece, che lavorano in maniera occasionale e discontinua – vale a dire che sono squisitamente autonomi – è prevista l’estensione di un pacchetto minimo di tutele, dal divieto di cottimo a previdenza, salute e sicurezza, a cui potrà affiancarsi una regolamentazione specifica tramite la stipula di un Ccnl.

È pronto l’emendamento del governo, condiviso da tutta la maggioranza, che interviene sui ciclofattorini; e che sarà presentato nelle prossime ore al decreto Imprese, attualmente in discussione al Senato.

La novità principale delle nuove misure è che, con un tratto di penna, si interviene sul Jobs act, ampliando la nozione di etero organizzazione. In pratica, si cassa il riferimento alle modalità spazio temporali del potere organizzativo del committente. Così facendo, d’ora in avanti, quando la disposizione entrerà in vigore, a tutte le collaborazioni etero organizzate e svolte in modi prevalentemente personali si estenderà la disciplina del lavoro subordinato. Questa stretta riguarderà, quindi, anche i rider, le cui modalità esecuzione della prestazione, chiarisce la norma, sono «organizzate mediante piattaforme anche digitali». Per i lavoratori autonomi, invece, che svolgono attività di consegna di beni per conto altrui in ambito urbano e con l’ausilio di biciclette o veicoli a motore (sempre attraverso piattaforme anche digitali) non scatta l’estensione della normativa sul lavoro subordinato, ma avranno una serie di diritti, a partire da una paga minima oraria collegata ai Ccnl di settori affini o equivalenti sottoscritti da organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative. Per i rider, poi, è prevista la copertura obbligatoria Inail; e, in generale, viene stimolata, nel settore, la contrattazione collettiva per declinare al meglio la figura del ciclofattorino.

Soddisfazione è stata espressa dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo: «Finalmente questi lavoratori avranno maggiori diritti e tutele». D’accordo l’economista Pd, Tommaso Nannicini: «Più tutele per i rider, il Jobs act esteso anche a loro».

Per gli esperti l’intervento sulla nozione di etero organizzazione è un passo indietro, e rischia di creare confusione. «La norma non è sufficientemente precisa per distinguere le varie forme di collaborazione (eterorganizzata, coordinata, autonoma occasionale) e le loro diverse discipline di tutela», spiega Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro alla Sapienza di Roma.

«È positiva l’articolazione nel decreto 81 di tutele contrattuali per i lavoratori delle piattaforme digitali, con ampio rinvio alla contrattazione collettiva – aggiunge Sandro Mainardi, ordinario di diritto del Lavoro all’università di Bologna –. Ma questa viene associata ad una più generale eliminazione dei criteri distintivi delle collaborazioni etero-organizzate che alimenterà il contenzioso, non solo sui rider».

Per quanto riguarda i ciclofattorini «è evidente che le modifiche spingono al raggiungimento di un accordo sindacale che permette di non applicare l’articolo 2 del Dlgs 81/2015 ed è l’unica possibilità di pagare a consegna, su cui si basa questo tipo di business», osserva Aldo Bottini, presidente Agi. Mentre per il vicepresidente dei giuslavoristi, Vincenzo Martino, «viene allargata in maniera significativa la sfera di applicazione dell’articolo 2 del Dlgs 81/2015: in buona sostanza si applicheranno le norme del lavoro subordinato anche a quelle collaborazioni autonome etero organizzate dal committente, senza che si verifichi lo stringente vincolo dei tempi e luoghi di lavoro».

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