Contrattazione

Dl crisi, prima fiducia al Conte bis

di Carmine Fotina

Alla sua prima fiducia il governo Conte bis ottiene 168 voti a favore e 110 contrari. È l’esito della votazione che si è svolta ieri in Senato sul maxiemendamento presentato dall’esecutivo al decreto su lavoro e crisi di imprese. Il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 3 novembre, passa ora alla Camera dove visti i tempi stretti dovrebbe essere replicato il ricorso alla fiducia.

Del Dl negli ultimi giorni si è parlato molto per l’emendamento M5S, passato con l’accordo del Pd, che sopprime le tutele legali per l’ex Ilva (si veda pagina 16), ma ci sono norme che intervengono anche su materie molto diverse.

Rifuti ed energia

Per sbloccare i problemi sull’«end of waste», ovvero le procedure per la cessazione della qualifica di rifiuto, si consente l’operatività delle autorizzazioni regionali caso per caso sulla base dei nuovi criteri europei, facendo salve le autorizzazioni esistenti e abrogando la norma introdotta con la legge “sblocca cantieri”. Le associazioni di settore, a partire da Utilitalia e Fise Assoambiente, criticano però il sistema di controlli, ex post e a campione affidati a Ispra o Arpa.

Vengono rivisti al ribasso le sanzioni in materia di incentivi per impianti rinnovabili, oggetto di numerosi contenziosi. Se il Gse riscontra delle irregolarità in impianti di produzione di energia rinnovabile potranno esserci dei tagli agli incentivi che vanno dal 10 al 50% mentre la precedente forchetta era 20-80%.

Lavoro

Cambia la normativa sui ciclofattorini, i cosiddetti rider. Di fatto si apre un doppio canale. Se sono impiegati in modo continuativo ed etero organizzato, avranno applicate le tutele del lavoro subordinato. Se, invece, lavorano in modo occasionale e discontinuo (autonomi) avranno livelli minimi di tutela: è vietato il cottimo, va garantito un compenso minimo orario parametrato ai minimi tabellari stabiliti dai contratti nazionali, sono soggetti alla copertura antinfortuni e contro le malattie professionali, a carico del committente, con l’obbligo di stendere in forma scritta i contratti individuali. Si modifica poi il Jobs act, estendendo il concetto di collaborazioni etero organizzate dal committente, le cosiddette “finte collaborazioni”, alle quali si applicherà la disciplina del lavoro subordinato. Ulteriori interventi e il rifinanziamento della Cigs aggiungendo 90 milioni di euro ai 180 milioni già previsti per quest’anno. Inps assume in controllo diretto (in house) l’attività dei contact center multicanale tramite la nuova Inps Servizi Spa, la società che prende il posto della vecchia Sispi Spa, un’attività che coinvolge più di 3mila addetti.

Crisi aziendali

Il ministero dello Sviluppo potrà inserire fino a 12 funzionari nell’unità che gestisce le vertenze. Ma il Tesoro ha bocciato l’emendamento che avrebbe impedito al personale dell’unità, per i cinque anni successivi all’incarico, di lavorare per aziende oggetto di attività al ministero. Vengono assegnate risorse alle regioni Sardegna (fino a 3,5 milioni) e Sicilia (fino a 30 milioni) per la prosecuzione, per il 2019, per gli ammortizzatori sociali riconosciuti nelle aree di crisi industriale complessa (Portovesme e Termini Imerese).

Aig e le polemiche su Castelli

È diventato un caso politico l’emendamento, bocciato solo ieri in extremis per profili finanziari, che mirava a convertire l’Aig (Associazione italiana alberghi per la gioventù) in ente pubblico con un finanziamento di 2 milioni in 2 anni. Per alcuni esponenti M5S la modifica era stata fortemente perorata dal viceministro del Mef Laura Castelli, loro collega di partito. Con un conseguente conflitto di interessi, in quanto il segretario nazionale della Aig è Carmelo Lentino, portavoce della stessa Castelli. Quest’ultima parla di «polemica strumentale costruita ad arte» ed evidenzia che emendamenti analoghi a quello pentastellato sono stati presentati da altre forze politiche (Italia Viva, Lega, Forza Italia).

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