Contrattazione

Tessili, 115 euro in più e nuovi inquadramenti

di Cristina Casadei

L’ultima piattaforma sindacale del comparto moda, quella del settore tessile-abbigliamento-moda, è stata approvata ieri dall’assemblea nazionale unitaria dei delegati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil. Per il contratto che scade il 31 marzo e riguarda 400mila lavoratori e 46mila imprese, i sindacati chiedono a Sistema moda Italia 115 euro medi per il terzo livello super, sui minimi tabellari.

Come i sindacati siano arrivati al calcolo dei 115 euro non viene spiegato, ma a una prima valutazione la cifra non terrebbe conto dell’ultimo accordo interconfederale tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil su Contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva, siglato il 28 febbraio del 2018, nel quale sono stati definiti il Trattamento economico minimo e il Trattamento economico complessivo e sono state date indicazioni per il loro calcolo. Tra gli industriali si parla di cifra esorbitante, in un comparto dove l’incidenza del costo del lavoro è molto elevata, tra il 30 e il 35% dei costi complessivi.

Stando alle indicazioni dell’accordo interconfederale la cifra per il Tem sarebbe molto più bassa, fanno notare dal fronte datoriale che è ancora in attesa di ricevere la piattaforma sindacale. La piattaforma è comunque in linea con quelle degli altri comparti della moda, tra cui occhialeria, concia, calzature, pelletteria e lavanderie industriali, che oscillano tra 110 e 115 euro. Per le imprese che non fanno contrattazione di secondo livello, inoltre, i sindacati del tessile chiedono la trasformazione dell’elemento di garanzia retributiva in elemento perequativo con l’innalzamento economico, dagli attuali 300 euro ai 450 euro annui. Il vero tema del rinnovo del tessile, come sembrano dire questi numeri e la piattaforma, sarà l’aumento salariale. A completamento della parte economica, sul capitolo welfare i sindacati chiedono un aumento del contributo aziendale al Fondo di previdenza complementare, Previmoda, e di promuovere l’iscrizione tra i dipendenti non iscritti.

Nella piattaforma i sindacati valorizzano la centralità del contratto del tessile anche per le aziende che lavorano conto terzi: tra le richieste, per arginare forme di dumping contrattuale, c’è anche quella di non commissionare lavoro a chi applica contratti firmati da organizzazioni sindacali e datoriali non rappresentative sul piano nazionale. Il miglioramento delle tutele e dei diritti individualei dovrà passare da un avviso comune per la promozione del rispetto delle culture, delle persone, mentre per le vittime di violenza di genere, spiega la piattaforma, va prevista una indennità pari a due mensilità aggiuntive, oltre alle tre mensilità a carico dell’INPS previste dal D.L e, a richiesta, il trasferimento in altre sedi. La formazione viene considerata come un tema cruciale e proprio per questo diventa necessario istituire un delegato alla formazione aziendale e di distretto. Il vero tema che potrebbe salire in primo piano è, però, quello degli inquadramenti, un tema ricorrente in ogni rinnovo: la posizione dei sindacati, a questo proposito, è che vi sia il passaggio automatico al livello superiore nel caso di svolgimento di due o più mansioni all’interno dello stesso livello di inquadramento. È, quello degli inquadramenti, un capitolo molto complicato perché il settore è articolato ed esistono professionalità molto diverse: per questo le imprese prediligono cornici molto chiare e definite.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©