Contrattazione

Bancari, dall’Abi sì unanime al contratto

di Cristina Casadei

«Il comitato esecutivo dell’Abi ha approvato, all’unanimità, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei bancari». Il presidente di Abi, Antonio Patuelli, ieri ha espresso grande soddisfazione al termine dell’esecutivo che si è tenuto in una sala di Palazzo Altieri molto gremita e che ha visto la partecipazione di tutti i membri e i delegati, nella prima riunione avvenuta dopo la firma dell’ipotesi di accordo del 19 dicembre.

Il contratto, che ha una durata estesa fino al 31 dicembre del 2022, porterà ai bancari un aumento di 190 euro, se si considera il livello medio di riferimento. Tre le tranches: questo mese arriveranno ai 282mila bancari delle banche che danno mandato di rappresentanza ad Abi 80 euro, il primo gennaio del 2021 altri 70 euro e il primo dicembre del 2022 40 euro. Una distribuzione che ha consentito un bilanciamento tra la tutela del potere di acquisto della retribuzione e gli equilibri economici delle banche.

L’aumento economico rappresenta però uno degli elementi del nuovo contratto: il negoziato ha infatti trattato molti aspetti e ha portato al risultato di un vero rinnovo contrattuale e non di un’operazione di manutenzione. Patuelli parla di contratto di “maturazione”, frutto di un percorso che ha portato a un risultato molto importante e condiviso pienamente da tutti, come è emerso dall’esecutivo di ieri. Maturazione avvenuta attraverso un intenso lavoro nel Comitato affari sindacali e del lavoro che, dal settembre del 2018, si è riunito ben 41 volte. Ma maturazione avvenuta anche nelle relazioni con il sindacato (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin), che, nelle prossime settimane, svolgerà le assemblee dei lavoratori per l’approvazione del contratto.

Il risultato dei bancari, raggiunto senza un’ora di sciopero, acquista ancora più valore in un contesto in cui ci sono molte trattative per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro aperte e alcuni milioni di lavoratori in attesa del rinnovo del loro contratto, dai meccanici fino ai tessili passando per gli operatori del legno, dell’occhialeria e della gomma plastica, solo per citare alcune categorie in cui sono in corso i negoziati.

L’ipotesi di accordo è stata illustrata dal presidente del Casl, Salvatore Poloni, che ha spiegato le tappe di avvicinamento alla firma, dall’acceso scambio di missive con i sindacati del maggio 2018 fino alla presentazione della piattaforma sindacale e ai protocolli che si sono susseguiti.

Per poi passare alla spiegazione degli elementi più importanti. L’aumento di 190 euro, la cabina di regia e il comitato nazionale bilaterale sulla digitalizzazione che rappresenta un elemento di forte innovazione e trasformerà le relazioni sindacali nel settore in un work in progress, le tutele, l’accordo del 2017 sulle politiche commerciali, gli inquadramenti che passano da 13 a 9 con un accorpamento dei due livelli delle due aree professionali più basse, con sostanziale invarianza della retribuzione, le soluzioni trovate in materia conciliazione vita privata e lavorativa, il lavoro agile, la banca del tempo e la formazione.

Poche le domande, diffuso, invece, il consenso. «Il lavoro coeso durante le trattative - ha spiegato Poloni dopo l’approvazione del contratto - ha naturalmente portato a un risultato condiviso».

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