Contrattazione

Resta il dubbio sulla somministrazione

di Giampiero Falasca

La proroga dei rapporti di somministrazione a tempo determinato continua a destare dubbi e perplessità di vario genere. Gran parte di questi dubbi sono comuni alla proroga prevista per tutti gli altri rapporti a termine, ma per la somministrazione c’è una questione aggiuntiva da risolvere: se viene prolungato il contratto di lavoro subordinato a termine stipulato tra il lavoratore e l’agenzia, cosa accade al contratto commerciale in corso tra l’agenzia stessa e l’impresa che sta utilizzando le prestazioni del dipendente somministrato? La Faq pubblicata ieri dal ministero del lavoro non risolve questo dubbio, limitandosi a precisare che la proroga riguarda «i contratti in somministrazione a tempo determinato, intendendosi il rapporto di lavoro che intercorre tra l’agenzia per il lavoro e il lavoratore».

Questa affermazione appare del tutto pleonastica, non essendoci alcun dubbio che l’oggetto immediato della proroga legislativa debba essere considerato il rapporto di lavoro che lega il somministrato all’agenzia,e non risolve la questione commerciale sopra ricordata.

Le opzioni interpretative al riguardo possono essere due (si veda anche il Sole 24 Ore del 23 luglio). Si può considerare escluso da qualsiasi riflesso il rapporto commerciale tra impresa utilizzatrice e agenzia per il lavoro, ma in tal caso il dipendente si vedrebbe prorogare un contratto senza avere una missione da espletare, finendo immediatamente per essere collocato in cassa integrazione. Oppure, con una ricostruzione più coerente con la ratio legis e con il funzionamento concreto della somministrazione, si potrebbe ritenere coinvolto dalla proroga automatica anche il rapporto commerciale, considerato il riferimento contenuto nella legge come una forma di rinvio all’intera fattispecie della somministrazione, intesa come sommatoria di due distinti rapporti.

Considerata la grande rilevanza che ha la questione, sarebbe in ogni caso utile che il dubbio interpretativo fosse risolto con un atto dotato di forza di legge e non con una semplice Faq pubblicata sul sito del ministero.

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