Contrattazione

Addio alle causali fino a dicembre per frenare il calo del lavoro a termine

di Valentina Melis

Stop alle causali fino a dicembre e nuove indennità per i lavoratori stagionali e a termine del turismo e degli stabilimenti termali, rimasti senza impiego. Sono le due misure con le quali il decreto Agosto viene in aiuto ai lavoratori a tempo determinato. L’obiettivo è arginare gli effetti dell’epidemia di Covid-19 che ha visto rallentare pesantemente il ritmo di attività (e di assunzioni) in interi settori, dai servizi di alloggio e ristorazione al turismo, dal commercio alla manifattura.

La situazione dopo il Covid-19

I contratti a tempo determinato rappresentano il 70% delle attivazioni di nuovi rapporti di lavoro: cioè due lavoratori su tre cominciano il proprio rapporto «a tempo».

In base ai dati forniti dall’Inps al Sole 24 Ore del Lunedì, basati sulle denunce Uniemens delle aziende (cioè i dati sulle retribuzioni versate ogni mese, sulle quali si calcolano poi i contributi dovuti), i lavoratori a tempo determinato si sono ridotti del 67% a maggio 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 (passando da 2,93 a 1,96 milioni). I lavoratori stagionali seguono esattamente lo stesso andamento: a maggio di quest’anno erano un terzo rispetto a quelli in forza nello stesso mese del 2019.

Se si guarda ai dati di quest’anno, il numero di lavoratori a tempo determinato si è assottigliato progressivamente da gennaio a maggio, con un vero e proprio crollo a giugno, se fossero confermati i dati - ancora parziali - dell’ultimo periodo del semestre.

Come si vede dal grafico a lato, rispetto a un calo medio nazionale del 21,5% fra gennaio e maggio (539mila lavoratori a termine in meno), nel territorio le variazioni sono differenziate. I lavoratori a tempo si sono ridotti a un terzo ad Aosta, si sono dimezzati a Trento e Bolzano, fanno registrare cali intorno al 30% da Firenze a Roma, da Perugia a Torino.

La semplificazione del Dl Agosto

Il decreto Agosto, per rendere più agile la prosecuzione del lavoro a termine, allenta fino a dicembre i vincoli imposti due anni fa esatti dal decreto «dignità». Il Dl 87/2018, convertito dalla legge 96, in vigore dal 12 agosto di quell’anno, con lo scopo di ridurre il precariato ha stabilito che il contratto di lavoro possa essere stipulato con una scadenza, senza una motivazione, solo per i primi 12 mesi. Per superare questa durata, il datore di lavoro deve indicare una «causale», cioè deve dichiarare di avere esigenze estranee all’attività ordinaria, di dover sostituire con il contratto a termine altri lavoratori o di avere necessità particolari legate a incrementi non programmabili dell’attività. Se non si seguono queste regole, il contratto a termine si trasforma in contratto a tempo indeterminato dal superamento dei 12 mesi.

Peraltro, la causale dei contratti a termine era stata abolita sei anni fa (dal Dl «Poletti», 34/2014) perchè aveva generato una mole rilevante di liti in tribunale: migliaia di contratti a termine sono stati annullati dai giudici perché la formulazione della causale era ritenuta generica.

Ora il decreto Agosto fa (temporaneamente) marcia indietro rispetto al Dl «dignità» e consente di rinnovare e prorogare i contratti a termine, per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta (ferma restando la durata massima di 24 mesi) senza indicare le causali, purché la firma avvenga entro il 31 dicembre.

Indennità e sgravi contributivi

Oltre a un’indennità per i lavoratori stagionali e a termine del turismo che hanno perso il lavoro prima della pandemia, il Dl Agosto prevede sgravi contributivi ad hoc per il turismo. L’esonero totale dai contributi per sei mesi destinato a premiare le assunzioni a tempo indeterminato che avverranno entro dicembre, si applicherà anche, per un massimo di tre mesi, alle assunzioni a tempo determinato o con contratto di lavoro stagionale nei settori del turismo e degli stabilimenti termali.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©