Contrattazione

Dal tessile alla ceramica 700mila in attesa

Dal tessile e moda alla gomma-plastica, passando per la ceramica e l’occhialeria, per arrivare ai giocattoli e al calzaturiero. Settori chiave del manifatturiero e del made in Italy, i cui lavoratori sono in attesa del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Oltre 400mila solo nel tessile-abbigliamento, più di 700mila considerando tutti i contratti del perimetro scaduti (tessile-moda; lavanderie industriali; pelli e succedanei; penne, spazzole e pennelli; calzaturiero; concia; giocattoli, gomma-plastica; ceramica-piastrelle). «Quando abbiamo iniziato la stagione contrattuale -spiega Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil- mano a mano che arrivavano a scadenza, abbiamo presentato le piattaforme per tempo per tutti i contratti, così come prevede la legge. Abbiamo rinnovato il contratto del chimico-farmaceutico, dell'elettrico. E ora dovremmo essere in dirittura d’arrivo per il settore della gomma-plastica mentre rimane aperto il contratto della ceramica, dove dobbiamo ancora cominciare la trattativa». E sull’importanza del rinnovo dei contratti in questo momento per la ripartenza del Paese insiste anche Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec. «Con questi contratti riteniamo di affrontare i temi che vengono posti dalla crisi in corso - spiega il sindacalista -, attraverso uno sviluppo della formazione certificata, del rafforzamento degli sistemi di welfare, dei percorsi di mobilità professionale, di una gestione condivisa dei processi di flessibilità, affrontando anche temi di natura sociale, dalle pari opportunità. E poi i temi della sicurezza».

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