Contrattazione

A rischio il bonus del 110% se non si ripopolano gli uffici

«Condividiamo le misure adottate dal Governo per affrontare la pandemia, ma se non si trova il modo, con turnazioni o interscambio di personale, di avere un presidio negli uffici pubblici, potrebbero bloccarsi misure importanti, come il superbonus fiscale del 110%». È il parere di Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati, sull’impatto dello smart working negli uffici pubblici. «Gli atti recenti sono digitalizzati - spiega - ma non è così per gli edifici costruiti negli anni ’50 e ’60. Dunque, per avere l’asseverazione di legittimità di questi immobili, che è necessaria per procedere con i lavori, è necessario fare ricerche catastali, su atti cartacei. Deve esserci qualcuno che se ne occupa».

Il settore delle costruzioni, anche secondo la rilevazione di Confartigianato (si veda l’altro articolo in pagina) è quello che segnala un grado di complessità «insostenibile» per una impresa su tre nell’accesso agli uffici pubblici in questi mesi. La situazione, secondo il presidente dei geometri Savoncelli, diventa ancor più preoccupante se si pensa alla proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio: «Anche per gli atti stipulati dai notai - aggiunge - ogni volta che serve un microfilm, una planimetria, una rettifica su atti conservati dal catasto, è necessario che ci sia una persona che se ne occupa. Soprattutto considerando il fatto che i Comuni non hanno mai digitalizzato gli archivi edilizi. Una soluzione potrebbe essere l’unione tra più Comuni, che mettendo insieme il personale degli uffici tecnici, possano garantire a turno alcune ore di presidio negli uffici».

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