Contrattazione

Salute e istruzione, a quota 64% le Pmi che investono in welfare

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Il welfare continua a crescere nelle Pmi. Nonostante l’emergenza sanitaria, oltre il 64% delle realtà imprenditoriali piccole e medie è attivo nei servizi di welfare; e in sei anni - a tanto ammontano le edizioni del Welfare Index Pmi targato Generali, presentato ieri a Roma - le aziende con un livello di welfare elevato sono più che raddoppiate, passando dal 9,7% del 2016 all’attuale 21%; vale a dire sono una su cinque.

Certo, la leva fiscale di vantaggio ha aiutato, ma le nuove sfide lanciate dal Pnrr e anche la pandemia hanno ridisegnato le iniziative di welfare, che specie nell’ultimo anno hanno visto sempre più imprenditori agire come “soggetti sociali”, dando vita a un nuovo welfare di comunità (esteso alle famiglie dei dipendenti). In ambito sanitario è salito al 92% il numero di imprese che ha messo salute e sicurezza dei lavoratori come valori centrali nella gestione dell’azienda; il 22% ha già attivato numerose iniziative di salute e assistenza per i lavoratori e i familiari. Oltre la metà delle Pmi più attive nel welfare ha assunto nuovi lavoratori, contribuendo alla mobilità sociale di donne e giovani; e il 56% delle aziende ha attivato misure a sostegno della propria comunità. Si passa dai servizi diagnostici per il Covid-19 alla conciliazione vita-lavoro con maggiore flessibilità oraria; dalle nuove attività di formazione a distanza agli aiuti per la gestione dei figli e degli anziani. Dagli aumenti temporanei di retribuzione e bonus (a sostegno di nuclei più in difficoltà) alle spese di istruzione per i propri figli. La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti. Guardando al futuro 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni: la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%).

Il Welfare Index Pmi 2021 ha coinvolto più di 6mila imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni; Nell’occasione, è stato assegnato a 105 imprese Welfare Champion il rating 5W (erano 22 nel 2017). L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del consiglio dei ministri e con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. «Oggi le Pmi sono fondamentali per la ripresa e rinascita del Paese - ha detto Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines, intervenendo ieri alla tavola rotonda moderata dal direttore de Il Sole 24 ore, Fabio Tamburini - e le loro strategie di welfare aziendale sostengono le priorità del Pnrr sui grandi asset del Paese con un impatto su: salute, donne, giovani, famiglie e comunità. Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese». Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando ha ribadito l’impegno a sostenere il welfare aziendale: «Il governo continua a lavorare nel solco degli interventi dei governi scorsi sulla defiscalizzazione del welfare aziendale che hanno dato risultati molto buoni - ha detto-. Il welfare è uno degli elementi della competitività: la reazione più rapida al Covid è venuta da quei paesi con un sistema di welfare strutturato ed organizzato. È molto importante guardare a come in questi anni è cresciuto un welfare anche aziendale che integra quello pubblico». Il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. «L’azienda può dare un contributo decisivo,- ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Stirpe -, partendo però dal presupposto che prima bisogna creare la torta e poi ragionare sul meccanismo di distribuzione. Deve esistere una ricchezza da distribuire, in un modo tale da far aumentare la coesione all’interno dell’azienda, accrescendo la competitività. In futuro ci sarà bisogno di una maggiore complementarietà tra pubblico e privato. Spesso sono concorrenti. Andrebbe disegnato un contesto dove ognuno gioca un ruolo decisivo e l’obiettivo è il miglioramento delle condizioni di tutti gli stakeholders dell’azienda».

L’esperienza che Welfare Index Pmi ha diffuso in Italia entra in Europa. E partecipa alla prima edizione di Sme EnterPrize, la nuova iniziativa di Generali che premia i modelli di business sostenibile. A fine mese a Bruxelles saranno premiate le migliori imprese europee.

Sotto la lente

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©