Previdenza

Operativa la fusione tra i Fondi Perseo e Sirio

di Giuseppe Argentino

Con circolare 115/2014, l'Inps ha dettato le prime istruzioni operative per dare attuazione agli adempimenti di sua competenza conseguenti alla fusione dei due Fondi pensionistici complementari “Perseo” e “Sirio”, avvenuta a decorrere dallo scorso 1° ottobre. In particolare si tratta di una fusione per incorporazione, che ha visto l'assorbimento del Fondo “Sirio” nel Fondo “Perseo”: il nuovo Fondo ha assunto la denominazione “Fondo nazionale pensione complementare Perseo Sirio”.

Va rammentato che al nuovo Fondo possono aderire i lavoratori dipendenti del pubblico impiego che prima potevano aderire separatamente ai due Fondi, a seconda del comparto di occupazione. La fusione semplifica quindi il quadro della previdenza complementare del pubblico impiego, perché al nuovo “Fondo” possono ora aderire, con esclusione dei dipendenti del “comparto scuola”, per i quali seguita ad essere operativo il Fondo “Espero”, tutti i lavoratori del pubblico impiego: si tratta di oltre due milioni e mezzo di persone tra dipendenti ministeriali, di Enti locali, del Servizio sanitario nazionale, eccetera. A questi si aggiungono alcune particolari categorie di lavoratori dipendenti del settore privato, come ad esempio gli operatori delle organizzazioni sindacali firmatarie dell'accordo istitutivo dei due Fondi ora fusi, e altre categorie ancora.

Il processo di fusione è stato effettuato secondo un piano progettuale, avviato di comune accordo tra i dirigenti dei due Fondi nella prima metà del 2014, che ha visto tra l'altro la stesura dello statuto del nuovo Fondo, approvato recentemente dalla Covip, che ha provveduto a iscrivere il nuovo Fondo “Perseo Sirio” all'Albo dei Fondi pensione al numero 164.

Mediante l'ampliamento del numero dei lavoratori potenzialmente iscrivibili, si dovrebbe realizzare una riduzione di costi, ma anche un'elevazione dei rendimenti in conseguenza del maggiore flusso di somme destinate a risparmio previdenziale, che possono fruire di più diversificate linee di investimento.

Dopo avere riepilogato il cronoprogramma della fusione, la circolare dell'Inps si sofferma sulle più significative innovazioni introdotte dal nuovo statuto, evidenziando che all'articolo5 è stata prevista la possibilità di iscrivere al Fondo anche le persone fiscalmente a carico, mentre all'articolo8 si dispone che il versamento della contribuzione a carico delle amministrazioni statali, curato dalla “Gestione dipendenti pubblici” istituita presso l'Inps, è effettuato entro il mese successivo a quello di trasmissione della denuncia retributiva e contributiva redatta dalle amministrazioni stesse mediante la ListaPosPa dell'Uniemens.

Il nuovo statuto, si legge inoltre nella circolare dell'Inps, precisa le modalità di costituzione e conferimento delle quote di Tfr e Tfs devolute al Fondo, contabilizzate e rivalutate dall'Inps. Allo stesso modo, precisa infine l'Inps, lo statuto assorbe una norma già prevista nello statuto di “Sirio”, secondo la quale la domanda di adesione al Fondo produce effetti, ai fini dell'obbligo contributivo, entro il terzo mese successivo a quello di sottoscrizione della domanda stessa.

La fusione dei due Fondi va accolta come un'operazione positiva, non solo per la riduzione dei costi, o perché da investimenti di somme più elevate si possono potenzialmente ottenere rendimenti più interessanti, ma anche perché costituisce un elemento di semplificazione che può produrre conseguenze positive, sul piano della percezione psicologica, da parte di quei lavoratori che trovavano razionalmente inspiegabile la costituzione di due Fondi pensionistici complementari per comparti lavorativi sostanzialmente similari.

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