Previdenza

Pensioni pagate il 10 quando formate da più trattamenti

di Fabio Venanzi

Non sembrano placarsi le polemiche per il posticipo del pagamento delle pensioni al 10 del mese. Il Ddl Stabilità 2015, firmato dal presidente della Repubblica, prevede che - al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall'Inps - i trattamenti pensionistici nonché gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili con le rendite vitalizie dell'Inail saranno messe in pagamento il 10 del mese (o il primo giorno successivo nel caso di festivi) con un unico pagamento - ove non esistano cause ostative - nei confronti di più trattamenti. Oggi le pensioni Inps vengono pagate il 1° giorno del mese mentre quella della Gestione dei dipendenti pubblici il 16.

L'istituto ha affermato che anche se si trattasse solo degli 800mila pensionati con più assegni Inps - ex Inpdap, l'Istituto affronterà il problema con gradualità e con il doveroso confronto con le parti sociali, nel rispetto degli obiettivi di risparmio che verranno fissati. È evidente però che il testo così come trasmesso al Quirinale non faccia riferimento alla tipologia di gestione previdenziale a carico della quale grava la prestazione, bensì solo ai beneficiari di più trattamenti pensionistici. In tale fattispecie potrebbero essere ricompresi - a titolo esemplificativo - anche i titolari di trattamenti pensionistici spettanti ai superstiti di pensionati o assicurati deceduti titolari a loro volta di un diritto proprio. Inoltre viene menzionato anche l'Inail per il quale l'Inps provvede al pagamento di tutte le rendite e prestazioni collegate sia nel caso di titolari di rendita Inail e pensione (definita rendita abbinata) sia in favore di titolari di sola rendita (rendita non abbinata).

Nel 2006/2012 i costi sono stati di oltre 56 milioni di euro di cui oltre 25 milioni per rimborso commissioni, 30 milioni per spese postali (non presenti nel 2012) e 420mila euro quali costi di gestione Inps.

L'articolo 26 del Ddl Stabilità prevede altresì in capo ai medici necroscopi l'obbligo di comunicare, online entro 48 ore dall'evento, il certificato di accertamento del decesso al fine di evitare la riscossione di somme non dovute da parte dei beneficiari. Analogo compito era stato affidato dal Dl 112/2008 (articolo 20) agli ufficiali d'anagrafe/stato civile prevedendo l'obbligo di comunicare i decessi nonché le variazioni di stato civile da effettuare entro due giorni dalla data dell'evento (circolare Inps 40/2010).

Dall'attuazione delle disposizioni del Ddl stabilità l'Inps dovrebbe risparmiare 19milioni di euro che dovranno essere riversati al bilancio dello Stato.

L'articolo 26 del Ddl stabilità

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©