Previdenza

Fondo perduto e fondo di solidarietà

di Matteo Prioschi

Tre anni di tempo non sono stati sufficienti per mettere a regime i fondi di solidarietà bilaterali che dovrebbero intervenire a sostegno dei lavoratori nei settori non interessati dalla cassa integrazione. Nell’estate del 2012 la legge Fornero aveva previsto un tempo massimo di 6 mesi per dare vita ai nuovi strumenti. Trascorso inutilmente questo periodo il termine è stato esteso a un anno, quindi al luglio 2013, ma anche questa proroga non è stata sufficiente e si è spostata l’asticella al 31 ottobre 2013. Alla fine si è deciso di eliminare la scadenza perché, se le parti sociali non si fossero attivate per dare vita a fondi bilaterali di settore, sarebbe subentrato il fondo residuale istituito dal ministero del Lavoro. Con ritardo, nel 2014, quest’ultimo è diventato realtà e da ottobre si versano i relativi contributi ma non è prevista l’erogazione di prestazioni perché manca ancora il comitato amministratore. In compenso già si parla di rivedere caratteristiche e funzioni di questi strumenti nell’ambito del riordino degli ammortizzatori sociali nel Jobs act. Peccato che imprese e lavoratori abbiano versato i contributi del 2014 e stiano pagando quelli del 2015 per ora più a fondo perduto che a un fondo di solidarietà.

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