Previdenza

Piano per i licenziati di Almaviva

di Claudio Tucci

Un assegno di ricollocazione che potrà variare da mille a 5mila euro (a seconda della profilazione dell’interessato); e la possibilità di affiancare agli interventi di politica attiva bonus occupazionali (8mila euro per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato) e incentivi ad hoc per avviare nuove imprese.

I ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e i presidenti della nuova agenzia nazionale Anpal, Maurizio Del Conte, e della regione Lazio, Nicola Zingaretti, presentano questa mattina il piano di sostegno per le 1.666 persone rimaste disoccupate dopo la chiusura della sede di Roma di Almaviva: l’obiettivo è far scattare le misure già dalle prossime settimane (questi lavoratori stanno usufruendo del paracadute Naspi); e con uno sforzo, per la prima volta, congiunto, di amministrazioni diverse si tenterà di facilitare la loro ri-collocazione, anche verso altri settori trainanti dell’economia locale.

La sfida è delicata: la platea coinvolta dai licenziamenti si presenta piuttosto variegata, una fetta numerosa di persone è tra i 40-50 anni d’età (un centinaio over60), sono prevalentemente donne, con titoli di studio medio-alti (questo potrebbe dare qualche chance in più per l’assorbimento).

L’assegno di ricollocazione potrà essere chiesto quattro mesi dopo dalla data di decorrenza della prestazione di Naspi, e chi aderirà al nuovo piano di politica attiva sceglierà di spendere il “buono” per percorsi di «adeguamento delle competenze»; per sviluppare (o potenziare) «conoscenze manageriali e gestionali»; ma, anche, per “riqualificare” il proprio curriculum in vista di possibili ingressi in altre realtà produttive.

«Iniziamo ad applicare la seconda gamba del Jobs act, quella contenuta nel Dlgs 150 - ha sottolineato il numero uno di Anpal, Maurizio Del Conte -. Partiamo da una situazione molto complessa, ma proprio questo dovrà essere il senso dei nuovi servizi per il lavoro ridisegnati dalla riforma Renzi-Poletti, vale a dire offrire soluzioni di prospettiva, consapevoli che il mero ricorso ai sussidi può alleviare, nel breve, i problemi, ma non risolverli definitivamente».

Il clima è costruttivo: «Questo dimostra come Stato e regioni siano in grado di collaborare lealmente in materie concorrenti e mettere in piedi un vero piano di politiche attive del lavoro», ha aggiunto l’assessore, Lucia Valente.

Le attività di formazione saranno coordinate dalla regione Lazio ed attivate dai centri per l’impiego o dagli enti privati accreditati. Si punterà su azioni mirate e servizi personalizzati, che spazieranno dall’orientamento (primo colloquio) al bilancio delle competenze, fino ad arrivare allo scouting delle opportunità d’impiego (coerenti con il profilo del singolo lavoratore).

Per incentivare nuovi contratti stabili si metterà in campo poi un bonus di 8mila euro per i datori di lavoro (l’incentivo dovrà comunque essere fruito nel rispetto delle regole sul “de minimis”).

Il pacchetto di agevolazioni per favorire il re-inserimento occupazionale dei disoccupati Almaviva comprenderà pure un incentivo ad hoc per avviare micro e piccole imprese rivolto a quei lavoratori che, anche a seguito di percorsi di formazione specifica, si siano dichiarati interessati all’auto-imprenditorialità (si prenderanno a riferimento le misure previste nell’ambito del fondo SelfiEmployment). I disoccupati over60 potranno anche essere impegnati in lavori di pubblica utilità.

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