Previdenza

Ape volontaria con tasso annuo al 2,75%

di Davide Colombo e Marco Rogari

Per accedere al finanziamento bancario assicurato che attiva l’Ape volontaria si dovrà pagare un tasso annuo nominale (Tan) attorno al 2,75%. È questo il valore di riferimento su cui si starebbe per chiudere l’intesa con le banche (meno di una decina) che aderiranno alla convenzione da allegare al Dpcm di attuazione atteso nei prossimi giorni. Il testo potrebbe essere varato da Palazzo Chigi già la prossima settimana insieme agli altri provvedimenti attuativi dell’Anticipo pensionistico introdotto dall’ultima legge di Bilancio. E prima del via libera l’asticella del Tan potrebbe ancora subire qualche minima oscillazione.

Il tasso, come prevede la norma, sarà comunque fisso. Ma il suo livello potrà essere aggiornato ogni due o tre mesi sulla base degli andamenti del mercato. Dato il trend in corso (il rendimento del BtP decennale è salito del 30% negli ultimi quattro mesi) i primi “apisti di mercato” strapperanno dunque il Tan migliore. Il confronto tecnico con le banche sarebbe entrato nelle fasi finali e appare quasi certo che ad aderire saranno poche big, in grado di sostenere un Tan così basso.

Ancora da definire, invece, il costo del previsto premio assicurativo finale. Potrebbe essere un po’ più elevato del 29% indicato nelle vecchie slides governative dello scorso ottobre, quando il Tan era ipotizzato al 2,5%.

A questi due oneri di finanziamento bisognerà poi aggiungere la commissione di accesso al Fondo di garanzia che attiverà il ministero dell’Economia per coprire fino all’80% i tre rischi legati al finanziamento dell’Ape: il mancato rispetto dei pagamenti rateizzati, la morte prematura del beneficiario pensionato e il caso di fallimento dell’assicurazione. Questa commissione dovrebbe avere un valore upfront compreso tra 1% e 2% (tra lo 0,05% e lo 0,1% l’anno).

Complessivamente l’incidenza del rateo di rimborso ipotizzato a suo tempo dal team economico di palazzo Chigi dovrebbe comunque essere rispettato: tra il 4,6 e il 4,7% per ogni anno di anticipo su una richiesta Ape pari all’85% della pensione contando su una detrazione fiscale del 50% sulla quota interessi e premio. Queste restano le coordinate su cui si sta muovendo l’unità economia di missione di palazzo Chigi.

Vale ricordare che con il rateo annuo il pensionato non dovrà superare il 30% della sua pensione (tenendo conto di altri impegni finanziari in corso come, per esempio, un mutuo casa o un altro prestito bancario) e che l’anticipo non potrà essere né superiore al 90% della pensione certificata né inferiore a 700 euro (1,4 volte la pensione minima).

I tecnici impegnati alla stesura del Dpcm per l’Ape volontaria stanno chiudendo anche sui format della modulistica online messa a punto da Inps a cui si accederà con il proprio Spid per chiedere la certificazione sui requisiti di accesso all’Ape, la sottoscrizione del finanziamento assicurato e la sigla sulla commissione di accesso al fondo di garanzia Mef-Inps. L’obiettivo del Governo è chiudere subito dopo il Dpcm anche con le convenzioni Abi e Ania in tempi stretti. Non ,a caso ieri il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è tornato ad assicurare che il meccanismo dell’Ape decollerà, come previsto, il 1° maggio senza slittamenti.

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