Previdenza

Almaviva, parte il reimpiego dei 1.621 licenziati

di Claudio Tucci

Entra nel vivo il piano di formazione e reinserimento occupazionale delle 1.621 persone rimaste disoccupate, a inizio anno, dopo la chiusura della sede di Roma di Almaviva: la regione Lazio, con due bandi pubblicati ieri, ha messo sul piatto poco più di 10 milioni di euro per “dare gambe” al nuovo percorso di politiche attive, disegnato lo scorso febbraio assieme ad Anpal, e ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico.

Sono due le strade che i lavoratori (le adesioni scadono il 31 maggio) potranno intraprendere: «L’autoimpiego o l’accompagnamento al lavoro subordinato», ha spiegato l’assessore Lucia Valente. Chi sceglie di avviare un’attività in proprio avrà a disposizione un’assistenza specialistica, con servizi di tutoraggio e redazione del business plan: è prevista una formazione mirata di 100 ore (che la regione paga ai soggetti accreditati fino a un massimo di 3mila euro). Entro sei mesi il disoccupato dovrà aprire una partita iva o iscriversi a una camera di commercio.

Ogni lavoratore potrà beneficiare di un incentivo fino a 15mila euro, eventualmente cumulabile qualora più persone si costituiscano in cooperativa o associazione professionale (i soldi saranno erogati in due tranche del 50%, la prima come anticipo, la seconda con rendicontazione delle spese). Possono essere finanziati anche progetti di spin off aziendale o di subentro nella cessione di azienda (o semplice ramo). Non sono ammissibili iniziative riferibili ai settori del gioco, scommesse e lotterie.

Chi sceglie invece la strada dell’accompagnamento al lavoro subordinato, ha aggiunto Lucia Valente, può richiedere l’assegno di ricollocazione, il servizio personalizzato per la ricerca di una nuova occupazione a cura dell’Anpal. La regione Lazio arricchisce questo strumento finanziando percorsi di formazione (fino a 4mila euro a persona) e bonus assunzionale (fino a 8 mila), erogato direttamente al datore, in caso di assunzioni a tempo indeterminato.

Inoltre, come in tutti i percorsi di ricollocazione, è previsto un bonus conciliazione. Si tratta di un rimborso per servizi di baby sitting per agevolare la frequenza del percorso di accompagnamento. Il rimborso per persona arriva a 1.700 euro (ovviamente sempre su rendicontazione).

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