Previdenza

Malattia e infortunio ampliano i requisiti per la Naspi

di Pietro Gremigni

L'Inps, con messaggio 11 luglio 2017, n. 2875, in parziale revisione di propri precedenti interventi, sostiene che per determinare il diritto alla Naspi del lavoratore disoccupato i periodi di malattia e di infortunio sono da considerare eventi "neutri" che determinano un corrispondente ampliamento del periodo di osservazione ai fini della ricerca del requisito delle tredici settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni che precedono la cessazione del rapporto di lavoro.

I requisiti per la Naspi - Oltre allo stato di disoccupazione involontaria, il diritto alla Naspi sorge in presenza delle seguenti condizioni:

a) far valere, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione;

b) far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione.

Periodi di malattia - L'Inps, nelle precedenti circolari n. 94/2015 e n. 142/2015, ha precisato che i periodi di malattia e infortunio sul lavoro nel caso in cui non vi sia integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro non sono considerati utili, ma devono essere neutralizzati con conseguente ampliamento del periodo di riferimento sia dei 4 anni per il requisito contributivo, sia dei 12 mesi per quello di effettivo lavoro svolto.

L'Inps successivamente ha ammesso la neutralità dei periodi di malattia e infortunio con integrazione del datore di lavoro ai soli fini della individuazione dei 12 mesi entro cui ricercare le 30 giornate di effettivo lavoro.

Ora con l'ultimo messaggio le stesse conclusioni si estendono anche alla malattia e infortunio integrate dal datore di lavoro, per l'individuazione dei 4 anni entro cui ricercare le 13 settimane di contribuzione.

In conclusione tutti i periodi di malattia e infortunio, integrati o meno dal datore di lavoro sono neutri e comportano un ampiamento del periodi di osservazione (sia i 4 anni che i 12 mesi) per ricercare il requisito contributivo e quello lavorativo ai fini della Naspi.

Per periodi integrati infine si intendono anche quelli in cui la retribuzione inerente al periodo di malattia del lavoratore sia interamente a carico del datore di lavoro ossia "totalmente integrata" da quest'ultimo.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©