Previdenza

Per le imprese agricole denunce di variazione obbligatorie

di Roberto Caponi

Con messaggio n. 3842/17 del 6 ottobre scorso, l’ Inps ha invitato le imprese agricole che occupano manodopera dipendente a presentare le denunce aziendali (D.A.) di variazione qualora siano intervenute delle modifiche afferenti ai propri dati aziendali. La presentazione della denuncia aziendale rappresenta, infatti, un obbligo per i datori di lavoro agricolo che deve essere assolto non solo all’inizio dell’attività (per ottenere il Cida, ossia la matricola Inps), ma anche qualora intervengano, successivamente, modificazioni della consistenza aziendale aventi “significativa” rilevanza sul fabbisogno lavorativo dell’azienda (articolo 5, Dlgs 375/93 e articolo 9-ter, Legge 608/96).

L’invito dell’Inps nasce dall’esigenza di aggiornare i dati presenti nell’archivio dei datori di lavoro agricolo, in vista del passaggio dal sistema di denuncia DMAG (trimestrale) a quello Uniemens (mensile) previsto per il 1° gennaio 2018. A partire dall’anno prossimo, infatti, il sistema di denuncia dei lavoratori agricoli all’Inps sarà allineato a quello previsto per la generalità dei lavoratori dipendenti, sia pure con alcuni adattamenti (articolo 8, comma 2, Legge 199/16).

In particolare resta fermo che la tariffazione continuerà ad essere effettuata a cura dell’Inps e che le scadenze di pagamento, trimestrali posticipate, resteranno invariate. Tariffazione che sarà effettuata, secondo il messaggio Inps, anche avvalendosi dei dati presenti negli archivi dell’Istituto. Di qui la necessità dell’aggiornamento. Del resto non è la prima volta che l’Inps cerca di sistemare il proprio data base dei datori di lavoro agricolo; lo aveva fatto, da ultimo, nel 2014, come si legge nello stesso messaggio dell’Istituto.

In verità il (parziale) disallineamento tra la reale consistenza delle aziende agricole e i dati presenti negli archivi Inps è riconducibile principalmente alla mole di informazioni eccessivamente dettagliate e capillari contenute nel modulo della denuncia aziendale (D.A.), tali da costringere i datori di lavoro agricolo, per essere in regola, a dover presentare periodicamente, anche più volte l’anno, una denuncia aziendale di variazione ad ogni modifica del piano colturale, del tipo di prodotto realizzato, dell’estensione dei fondi coltivati, del titolo di conduzione dei terreni, delle macchine utilizzate, e così via. Insomma una rincorsa continua, senza fine, considerata la dinamica delle imprese agricole. Tenendo peraltro presente che si tratta di dati che, nella maggior parte dei casi, sono già in possesso di altre amministrazioni, come ad esempio Agea, cui l’Istituto potrebbe attingere.

Il messaggio n. 3842/17 dell'Inps

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