Previdenza

Ape e precoci, respinte due domande su tre

di Matteo Prioschi

Quasi il 65% di domande respinte per l’Ape sociale, il 70% di bocciature per la pensione anticipata riservata ai lavoratori precoci. I dati ufficiali forniti ieri dal direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, in occasione di un’audizione presso la commissione Lavoro della Camera, confermano l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal patronato Inca della Cgil.

I criteri particolarmente rigidi adottati nell’analisi dei requisiti richiesti dalla normativa hanno portato alla conseguenza che solo una domanda su tre, di quelle inviate entro la scadenza del 15 luglio, è stata accettata. Le criticità maggiori riguardano i disoccupati, in quanto sono state rigettate le domande di persone che, ad esempio, hanno lavorato anche per pochi giorni dopo aver perso l’impiego, nonchè quelli impiegati in mansioni faticose, per i quali non ha funzionato adeguatamente il protocollo per lo scambio di informazioni tra Inps, Inail, ministero del Lavoro, Anpal e ispettorato del lavoro.

I dati resi noti - ha sottolineato il ministero del Lavoro in una nota - sono riferiti all’esame effettuato dall’Istituto prima delle nuove indicazioni fornite dal ministero stesso in risposta alla richiesta di chiarimenti avanzata dall’Inps. In quella risposta - prosegue la nota - il ministero ha ribadito la volontà del Governo di favorire una piena utilizzazione delle due misure, fornendo indicazioni che permetteranno all’Inps di applicarle in maniera pienamente coerente con le volontà espresse dal legislatore, anche rivedendo in autotutela le decisioni già assunte.

In effetti l’istituto di previdenza nei prossimi giorni riesaminerà, alla luce delle indicazioni ricevute il 13 ottobre, le domande respinte in prima battuta. Tuttavia, secondo il direttore generale dell’Inps, il totale delle domande accolte all’esito di questa seconda verifica potrebbe arrivare a corrispondere a circa il 50% del budget disponibile.

Una prospettiva che, secondo il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, costituirebbe una sconfitta per tutti. Damiano e l’onorevole Maria Luisa Gnecchi hanno sottolineato il ripetersi di errori in fase di valutazione delle platee di potenziali beneficiari (il caso degli esodati su tutti), valutate in eccesso rispetto ai dati a consuntivo sulla base di dati forniti dalla stessa Inps e dalla Ragioneria dello Stato. Errori che comportano la previsione di vincoli particolarmente stringenti per l’accesso gli “sconti previdenziali”, a danno dei lavoratori interessati.

Tuttavia per l’Ape sociale e i precoci che maturano i requisiti quest’anno c’è un’altra chance, dato che chi non l’ha ancora fatto può presentare la domanda entro il 30 novembre, contribuendo a migliorare il successo di queste due iniziative.

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