Previdenza

I dipendenti Inps si allenano per la Dsu

di Matteo Prioschi

L’Inps si sta preparando per assistere direttamente i cittadini nella compilazione della dichiarazione sostitutiva unica, il documento fondamentale per ottenere l’Isee, cioè l’indicatore della situazione economica equivalente, necessario per accedere a numerose agevolazioni. Questa l’indicazione emersa in occasione della risposta fornita ieri dal ministero del Lavoro a un’interrogazione presentata a prima firma dall’onorevole Francesco Ribaudo (Pd).

Nell’interrogazione è stato sottolineato che oltre il 97% dei nuclei familiari che richiedono l’Isee all’Inps si rivolge ai Caf (centri di assistenza fiscale) per ricevere aiuto nella compilazione della pratica. Un’attività che non comporta costi per il cittadino in quanto, sulla base di una convenzione tra Inps e Caf, l’istituto di previdenza riconosce un contributo economico ai centri per ogni pratica gestita. Tuttavia puntualmente ogni anno, o anche più di frequente, sorgono contrasti tra Inps e Caf sull’ammontare del rimborso e sull’importo complessivo a disposizione. Per il 2017, in particolare, è stata sottoscritta un’intesa il 12 maggio, ma all’inizio di ottobre i Caf hanno lanciato l’allarme perché il budget sarebbe già prossimo all’esaurimento, quando mancano oltre due mesi alla fine dell’anno, con la prospettiva quindi di sospendere l’assistenza ai cittadini in mancanza di un nuovo accordo con l’Inps.

Come ricordato dall’onorevole Ribaudo, le risorse corrisponderebbero ai rimborsi per 5,1 milioni di Dsu, numero che sarebbe già stato raggiunto in questi giorni, mentre si prevede di doverne elaborare circa un milione in più entro la fine dell’anno, anche come conseguenza del debutto, a dicembre, del reddito di inclusione per le persone più in difficoltà.

A fronte di tale situazione, con l’interrogazione si è chiesto al ministero del Lavoro se e come abbia intenzione di intervenire per scongiurare il blocco dell’attività dei Caf. E ieri mattina il ministero ha affermato di aver «già avviato da tempo un’interlocuzione con l’Inps affinché venga fatto tutto il possibile perché tale servizio non venga interrotto». Ma l’indicazione più importante è che «l’Inps ha reso noto di aver svolto una specifica attività formativa del personale delle proprie strutture territoriale al fine di consentire l’acquisizione diretta delle dichiarazioni presentate dai cittadini. Comunque l’Inps, nella consapevolezza del valore della distribuzione capillare dei Caf sul territorio, incontrerà, nei prossimi giorni, le rappresentanze dei Caf al fine di trovare le opportune soluzioni al problema».

L’istituto di previdenza ha confermato di aver iniziato a fare formazione per poter assistere gli utenti nella compilazione delle Dsu. Tuttavia al momento per mancanza di personale (sedi sovraccariche di lavoro e organico in calo di 100 unità al mese) non è ancora in grado di far fronte a 6 milioni di Dsu. Però, evidentemente, si sta preparando a farlo.

Del resto nei mesi scorsi l’istituto aveva sostenuto che, con un’adeguata dotazione di personale, sarebbe in grado di svolgere la stessa attività dei Caf a costi inferiori: a fronte degli 87 milioni di euro riconosciuti ai centri nel 2016 per 5,3 milioni di Dsu, assumendo 1.400 persone l’Inps elaborerebbe quasi 6 milioni di Dsu con un costo di 70milioni di euro.

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