Previdenza

Servizi territoriali rafforzati per lanciare il reddito d’inclusione

di Mauro Pizzin

Fondi increscita fino a 3 miliardi nel 2020, destinati una platea potenziale di 2,5 milioni di persone, e mezzo miliardo annuo da destinare agli interventi di attivazione.

Sarà una dote finanziaria significativa quella a disposizione del Reddito di inclusione (Rei), la nuova misura di contrasto alla povertà introdotta dal Dlgs 147/17, operativa dal 1° dicembre e sostenuta non solo dal Fondo povertà ma anche dal Pon Inclusione a valere sul fondo Fse 2014-20 e dagli interventi delle Regioni e delle Province autonome che intendano aumentare la prestazione per i propri residenti.

Il Rei è stato presentato ieri a Milano in un incontro a cui hanno preso parte anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, e il presidente dell’Inps, Tito Boeri.

Nella prima fase, l’intervento coinvolgerà solo le famiglie con figli minori, persone disabili, donne in gravidanza o almeno un disoccupato over 55 e si concretizzerà con un contributo fino a 485 euro mensili, ma già dal 1° luglio 2018 la platea dei beneficiari sarà allargata a tutti i nuclei familiari in possesso di Isee non oltre 6mila euro e Isr non oltre 3mila, con un aumento del contributo fino a 540 euro mensili. «Grazie al Rei - ha spiegato il direttore generale del Lavoro, Raffaele Tangorra - per la prima volta viene introdotta in Italia una legge sulla povertà. Si tratta di una misura familiare di ultima istanza destinata a diventare universale dal luglio 2018, quando i requisiti di accesso al Rei diventeranno solo economici».

Il successo del nuovo strumento sarà legato anche alla capacità di farlo conoscere ai soggetti potenzialmente interessati, da ciò la campagna d’informazione partita ieri sui media: l’obiettivo è aumentare il “take-up”, ossia il rapporto tra la platea dei beneficiari prevista e i beneficiari effettivamente raggiunti dalla misura. In quest’ottica sarà importante il rafforzamento delle strutture territoriali e un primo passo in questo senso è già stato fatto con la previsione di selezionare 600 giovani destinati ai Centri per l’impiego esclusivamente per la presa in carico dei beneficiari del Rei.

«Il progetto che lanciamo - ha sottolineato il ministro Poletti - è un passo importante su una strada ancora lunga e che potrà realizzarsi solo grazie a una larga collaborazione con tutti i soggetti. Essendo alla prima esperienza, faremo un report trimestrale, in modo che tutta la comunità sappia ciò che sta accadendo».

Di «svolta epocale per il Paese», ha parlato anche il presidente dell’Inps, che per la gestione del Rei ha fornito le indicazioni operative con la circolare 147/17 (si legga il Sole 24 Ore dello scorso 24 novembre). «L’Istituto darà il suo contributo - ha spiegato Boeri - rafforzando la presenza sul territorio. Per farlo, abbiamo chiesto a Governo e Parlamento di poter utilizzare i risparmi ottenuti dalle misure di efficientamento degli scorsi mesi».

La circolare n. 172/17 dell'Inps

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