Previdenza

Bancari, arriva il riscatto della laurea attraverso il Fondo di solidarietà

di Cristina Casadei

Per i bancari arriva il via libera al riscatto e alla ricongiunzione dei periodi contributivi attraverso il Fondo di solidarietà del credito ordinario e cooperativo. È stata infatti pubblicata l’attesa circolare dell’Inps (n.188 del 22 dicembre che dà attuazione ai commi 234 e 237 della legge 11 dicembre 2016, n.232) che rende operativo l’esercizio, da parte dei datori di lavoro, ossia delle banche, della facoltà di riscatto e ricongiunzione di periodi utili al conseguimento del diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia, precedenti all’accesso al Fondo.

Con questa circolare dell’Inps diventa quindi esercitabile anche la terza misura per la completa attuazione del comma 237 della legge di bilancio del 2017, sostanzialmente confermata nell’ultima finanziaria. Le prime due misure, lo ricordiamo, erano l’allungamento fino a 7 anni della durata massima dell’assegno straordinario, invece dei 5 ordinari, e lo stanziamento, per il periodo 2017-2019, di un contributo di sostegno al Fondo di 648 milioni con riferimento a 25mila uscite, con l’ammortizzatore del credito. La previsione era di 12mila ingressi nel Fondo nel 2017, 7mila nel 2018 e 6mila nel 2019. La ripartizione prospettica delle risorse, annuale, aveva previsto un sostegno di 174 milioni per quest’anno.

In attesa dei dati dell’Inps, una prima valutazione, verosimile e basata sui piani industriali delle principali banche, porta a dire che nel 2017 ci sono stati tra i 9 e i 10mila ingressi sul Fondo, un numero inferiore rispetto ai 12mila previsti e che quindi si produrrà un avanzo nello stanziamento del 2017. Dato che il “cofinanziamento” degli assegni straordinari era focalizzato sul triennio, l’auspicio delle banche è ovviamente che sia possibile utilizzare le risorse complessivamente stanziate anche al di là della loro ripartizione annuale, nel caso in cui non fossero state fruite nel rispettivo anno di competenza. O che comunque si individuino meccanismi di flessibilità che consentano la piena fruibilità di quelle risorse che rappresentano una sorta di compensazione del contributo che le banche versano per la Naspi senza però fruirne.

Tornando alla circolare dell’Inps e al riscatto/ricongiunzione (in cui il riscatto laurea assume rilievo principale), l’esercizio è previsto limitatamente al triennio 2017-2019 e le domande potranno essere presentate fino al 30 novembre 2019. Le banche dovranno presentarle almeno 4 mesi prima della risoluzione del rapporto di lavoro. La disposizione, come detto sopra, si inserisce nel quadro delle misure di agevolazione all’esodo e ha come destinatari coloro che si trovino a maturare i requisiti per fruire della prestazione straordinaria senza ricorrere a operazioni di riscatto e/o ricongiunzione, sia coloro che raggiungano i requisiti di accesso alla prestazione straordinaria per effetto del riscatto o della ricongiunzione. Sia il riscatto che la ricongiunzione potrebbero far acquisire il diritto immediato alla prestazione pensionistica, escludendo in tal modo la corresponsione dell’assegno straordinario.

L’esercizio della facoltà di riscatto o ricongiunzione, spiega la circolare, è comunque finalizzato all’esodo del lavoratore ed è subordinato alla sottoscrizione dell’accordo di esodo e alla risoluzione del rapporto di lavoro. Tutte le operazioni dovranno avvenire entro il mese successivo al pagamento in unica soluzione degli oneri di riscatto e/o ricongiunzione e comunque entro e non oltre il 30 novembre 2019. Su quest’ultimo punto si ricorda che la misura prevista dalla penultima finanziaria non comporta sostanzialmente oneri per la finanza pubblica, in quanto questi saranno a carico delle aziende interessate.

Adesso che sono divenute operative le disposizioni dei commi 234 e 237 della legge n.232 dell’11 dicembre 2016, potrebbero anche ampliarsi i bacini di coloro che possono accedere al Fondo di solidarietà, che, come è stato ricordato nell’ultimo rapporto sul mercato del lavoro dell’Abi, si è rivelato uno strumento determinante per la gestione delle eccedenze del personale, particolarmente significative nella fase di profonda ristrutturazione che coinvolge da anni il credito. Dal 2000 al 2016 (si veda l’infografica) il fondo ha erogato assegni straordinari a 58mila lavoratori, con un aumento della durata media della permanenza: prendendo il periodo 2003-2016, si osserva che nel 2003 la percezione dell’assegno straordinario si attestava a 2 anni e 9 mesi, dal 2003 al 2011 è aumentata di 20 mesi, dal 2011 al 2014 si è ridotta di 9 mesi, per poi aumentare dal 2014 al 2016 e raggiungere nel 2016 i 4 anni e 2 mesi. Nel corso del periodo 2010-2016 è infine notevolmente cambiata la struttura demografica dei percettori dell’assegno straordinario.

Rispetto al 2010, nel 2016 si assiste infatti a una forte contrazione degli interessati nelle fasce di età fino a 56 anni e da 57 a 58 anni - di 30 e 36 punti percentuali rispettivamente - a fronte di un complessivo incremento di 66 punti percentuali nella platea dei percettori con oltre 58 anni. Un’evoluzione molto significativa che ha sullo sfondo anche la riforma del Fondo per l’occupazione che Abi e i sindacati intendono implementare anche in sinergia con il fondo di solidarietà. Ma di questo si riparlerà a metà gennaio.

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