Previdenza

Pensione superstiti ai figli universitari all’estero solo se il titolo di studio ha valore in Italia

di Pietro Gremigni

I figli universitari che studiano all'estero hanno diritto di acquisire la pensione ai superstiti solo qualora il relativo titolo di studio abbia valore in Italia. Così ha precisato l’Inps con il messaggio 2866 del 17 luglio 2018.

La disciplina della pensione ai superstiti riconosce il diritto alla stessa a favore dei figli maggiorenni non inabili solo se questi ultimi si trovano nella condizione di studenti fino a 21 anni di età oppure fino a 26 anni di età se studenti universitari.

L'Inps aveva già precisato che, in caso di formazione accademica all'estero, è necessario avviare la pratica di riconoscimento dell'equivalenza del titolo estero al titolo italiano da parte del Miur (messaggio Inps 4413/2017).

Per gli studi svolti in Italia, invece, è sufficiente una autocertificazione e l'indicazione nella domanda dell'anno di immatricolazione e della durata del corso di studio.

Col nuovo messaggio l'Inps, a parziale integrazione di quello appena citato nonché della circolare 185/2015, delimita con precisione i limiti di riconoscimento del percorso di studio estero.

In linea di massima, il titolo di studio estero non è riconosciuto in Italia, salvo che esistano delle convenzioni bilaterali al riguardo o leggi speciali applicabili.

In questi casi gli studenti superstiti che frequentano corsi di livello universitario all'estero devono allegare alla domanda di pensione, il certificato di iscrizione con relativa traduzione asseverata in base all'articolo 33 del Dpr 445/2000 e una dichiarazione attestante il valore in Italia del percorso di studio frequentato.

Sarà il Miur a valutare il valore del titolo accademico estero conseguito in quei paesi che hanno aderito alla convenzione di Lisbona del 1997.

In caso di frequenza di corsi di studio universitari in Paesi che non hanno aderito alla Convenzione di Lisbona, l'attestato di riconoscimento in Italia del percorso di studi estero potrà essere richiesto alle università italiane ovvero potrà essere comprovato in base ad accordi bilaterali e multilaterali stipulati dall'Italia sul riconoscimento dei titoli di studio aventi valore legale nel nostro paese.

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