Previdenza

Requisiti invariati per gravosi e usurati

di Fabio Venanzi

Le istruzioni per la disapplicazione della speranza di vita a determinate categorie di lavoratori per il biennio 2019-2020 arrivano a poco più di una settimana dal nuovo anno. Con il messaggio 4804/2018 di venerdì scorso, l’Inps ha stabilito le modalità di presentazione delle domande di pensione.

La legge di bilancio 2018 ha previsto la non applicazione della speranza di vita nel prossimo biennio sia per i requisiti necessari al conseguimento del trattamento pensionistico di vecchiaia (66 anni e 7 mesi), sia per quello anticipato (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini). I destinatari della norma sono i lavoratori dipendenti che hanno svolto da almeno sette anni nei dieci precedenti il pensionamento i cosiddetti lavori gravosi, nonché coloro che svolgono attività usuranti, purché in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. Per gli “usurati” la verifica dell’anzianità contributiva sussiste anche se tali lavori sono stati svolti per almeno metà dell’intera vita lavorativa.

Invece la speranza di vita scatterà nei confronti dei precoci, cioè coloro che prima del raggiungimento del diciannovesimo anno di età possono far valere almeno dodici mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo e che rientrano in determinate categorie.

Le domande di pensione potranno essere presentate tramite l’utilizzo del portale online per gli utenti dotati di Pin dispositivo, tramite contact center oppure rivolgendosi ai patronati.

Dovrà essere allegata, per gli addetti a mansioni gravose, la dichiarazione del datore di lavoro redatta su apposito modulo (AP116 per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, AP117 per i lavoratori domestici). Nel caso di impossibilità da parte del datore di lavoro, gli interessati dovranno allegare una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Per le attività usuranti dovrà essere allegata la stessa documentazione richiesta per l’ammissione al beneficio dei lavori particolarmente faticosi e pesanti.

Il messaggio n. 4804/18 dell'Inps

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