Previdenza

Conto alla rovescia per 24 interventi attuativi

di Andrea Marini e Marta Paris

Con la pubblicazione ieri in Gazzetta ufficiale, entra oggi in vigore il decreto legge con le norme sul reddito di cittadinanza e le nuove pensioni con quota 100. E parte il conto alla rovescia per i provvedimenti attuativi necessari per rendere pienamente efficace l’impianto normativo. Si tratta di 24 norme tra decreti, regolamenti e altri atti ministeriali, oltre a provvedimenti a carico degli altri enti coinvolti nella gestione delle nuove misure. La maggior parte delle attuazioni riguarda il reddito di cittadinanza (16), mentre per le pensioni il conto si ferma a otto.

La prima data relativa al Rdc ed è già fissata sul calendario: entro il 28 febbraio dovrà vedere la luce il modello per la richiesta del beneficio, che dovrà essere approvato dall’Inps sentito il ministero del Lavoro. Entro la fine del mese successivo è previsto il varo di una norma che interessa le aziende che assumono i beneficiari del reddito di cittadinanza: le modalità di accesso al credito d’imposta per chi ha esaurito gli esoneri contributivi. Tappa successiva il 29 aprile: il ministero del Lavoro di concerto con quello dell’Economia dovrà fissare le modalità per verificare le spese fatte con la card su cui verrà caricato il Rdc.

Ci saranno invece sei mesi di tempo (entro il 29 luglio) per emanare il decreto del ministero del Lavoro che stabilisce le modalità di erogazione del reddito. Stessa scadenza prefissata per i Comuni, che dovranno predisporre le procedure amministrative per l’istituzione dei progetti di pubblica utilità che i beneficiari dovranno svolgere durante la percezione del sussidio. È invece affidata (ma senza una scadenza precisa) a ministero del Lavoro e Anpal, previa intesa Stato-Regioni, la definizioni degli indirizzi e dei modelli nazionali per la redazione del patto per il lavoro.

Sul fronte delle pensioni e quota cento, entro 60 giorni dalla conversione del decreto saranno necessari due provvedimenti per far andare a regime l’anticipo del trattamento di fine servizio (Tfs) dei dipendenti pubblici che vanno in pensione: un accordo tra ministeri del Lavoro, economia, Pa e l’Abi per il finanziamento bancario e un Dpcm con le modalità attuative.

I numeri delle norme applicative potrebbero comunque lievitare durante l’iter parlamentare di conversione in legge, anche a seguito delle eventuali modifiche previste dalle intese all’interno della maggioranza.

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