Previdenza

Boeri: Quota 100 solo per 650mila in tre anni

di Davide Colombo e Marco Rogari

Se quota 100 premierà soprattutto i lavoratori maschi del Nord con carriere contributive piene e i dipendenti pubblici, il Reddito di cittadinanza andrà invece a beneficio di residenti al Sud, soprattutto single, e garantirà livelli di reddito in molti casi superiori a quelli che potrebbero avere lavorando. È una critica serrata quella che ha proposto ieri in audizione al Senato il presidente uscente dell’Inps, Tito Boeri. Numeri e simulazioni, quelle offerte, che vanno oltre la relazione tecnica del decreto e fotografano gli aspetti distributivi e di target delle due misure simbolo del governo gialloverde. Secondo Boeri nel triennio i quotisti effettivi si fermeranno a 650mila. E la misura peserà, parecchio, sulle generazioni future: «si prevede un aumento del debito implicito di circa 38 miliardi in tre anni, che lieviterebbe a oltre 90 miliardi nel caso in cui l’intervento diventasse strutturale». Mentre i pensionati attuali pagheranno «con la deindicizzazione delle pensioni. È la parte che contribuisce di più a sostenere quota 100».

Valutazioni molto allineate a quelle che sono arrivate, dopo l’Inps, anche dall’Istat, le cui simulazioni parlano numerosi beneficiari single per il Reddito di cittadinanza (Rdc), mentre le coppie con figli minorenni saranno circa 260mila (il 19,6%) e percepiranno, in media, 6mila 470 euro, quindi meno delle coppie con figli tutti adulti (che percepiranno 7mila 41 euro). Il Rdc è disegnato su scale di equivalenza diverse dagli standard internazionali - hanno sottolineato Inps e Istat - da qui gli effetti distributivi non ottimali. Anche se, ha precisato l’Istituto di statistica, alla fine la diseguaglianza dovrebbe ridursi, con un calo dello 0,2% dell’indice di Gini, che passerebbe da 30,1 a 29,9%.

Sempre parlando di Rdc Boeri ha spiegato che facendo coincidere il via operativo della misura con la partenza dell’Isee precompilato (oggi prevista in settembre ma, a suo dire, anticipabile) si eviterebbero sprechi per circa 1 miliardo. Anche perché in caso di Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) veritiere ci sarebbero circa 100.000 nuclei beneficiari in meno (ne resterebbero 1.062.000) ciascuno con un importo medio erroneamente versato di 10.000 euro.

Parlando di pensioni, Boeri ha poi rivelato che alle 13 di oggi (ieri; ndr) erano arrivate in Inps più di 18mila domande di pensione con quota 100, quattro su dieci dal Sud e in buona parte da soggetti non occupati «circostanza che dovrebbe far riflettere circa l’idea che il pensionamento liberi posti di lavoro per i giovani». Sui numeri dei pensionamento, nelle audizioni di ieri hanno sollevato un allarme l’Anci (sono previste circa 50mila uscite nei Comuni nel prossimo anno e mezzo) e l’Ance, secondo cui i requisiti contributivi per quota 100 rendono «assolutamente impraticabile l’accesso agli operai edili, lasciando nei cantieri lavoratori anziani impegnati in attività faticose».

Il presidente dell’Inps ha anche criticato i condoni contributivi, disegnati a suo parere in modo tale da premiare proprio coloro che, in passato, avevano presentato Dsu sottostimate. Oltre a depotenziare la raccolta contributiva, gli interventi proposti «determinano un vulnus al principio assicurativo che impone che i contributi (o premi assicurativi) vengano versati prima che il rischio si possa materializzare».

Il presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, ha infine sottolineato come criticità la misura che prevede il blocco nell’accoglimento delle domande di pensionamento in caso di superamento dei limiti di spesa in sede di monitoraggio mensile Inps: bisogna tenere conto - ha detto - che siamo di fronte a un nuovo diritto soggettivo, da una parte, e di difficili compensazioni da reperire dall’altra.

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