Previdenza

La Dsu precompilata incassa il via libera del Garante privacy

di Mauro Pizzin

Via libera del Garante privacy alla prima fase di applicazione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) precompilata dalle Entrate e dall’Inps ai fini dell’Isee. Il modello dovrebbe essere predisposto a partire dal 1° settembre (con scadenza al 31 agosto di ogni anno), data a partire dalla quale famiglie e singoli cittadini interessati dovranno utilizzarlo per ottenere il riconoscimento di prestazioni sociali e agevolazioni.

La nuova documentazione, grazie al riconoscimento del beneficio in automatico da parte dello Stato, dovrebbe semplificare l’accesso a quel reddito di cittadinanza per il quale, secondo gli ultimi dati forniti ieri dall’Inps, al 15 luglio scorso erano state presentate 1.401.225 domande, di cui 895.220 accolte. La classifica delle richieste vede primeggiare la Campania con quasi 241mila, seguita dalla Sicilia con 215mila.

Il Garante, come anticipato, ha dato parere favorevole sullo schema di decreto del ministero del Lavoro che disciplina la Dsu precompilata, ritenendo che in esso siano state individuate, «nel rispetto dei principi di privacy by design e by default» - introdotti dal Regolamento europeo per la protezione dei dati personali - garanzie idonee per i diritti e le libertà dei soggetti interessati: scelte effettuate seguendo le indicazioni fornite nel corso dei contatti avuti con il ministero e che riguardavano l’introduzione di misure e accorgimenti per limitare i rischi di accesso ai dati non autorizzati o di trattamenti non consentiti o non conformi.

A tutela degli interessati lo schema di decreto prevede anzitutto la necessità di una delega specifica che i componenti maggiorenni del nucleo familiare devono rilasciare al dichiarante per consentirgli l’accesso alla Dsu precompilata. Altre garanzie riguardano i dati di riscontro da fornire all’istituto di previdenza per accedere alla precompilazione dei dati sui rapporti finanziari e la riduzione al minimo delle informazioni da inserire nell’attestazione Isee nei casi di mancata dichiarazione di rapporti finanziari e di difformità dei valori mobiliari dichiarati.

Per i cittadini sono previsti, inoltre, strumenti di controllo diretto sull’uso dei propri dati a fini Isee consultando, sui siti dell’Inps e delle Entrate, i riferimenti di eventuali Dsu presentate a proprio nome.

Più in generale, in applicazione del Regolamento Ue, vengono disciplinate le modalità con cui tutti i cittadini, in ogni momento, possono inibire all’Istituto e all’Agenzia l’utilizzo dei loro dati nell’ambito delle dichiarazioni Isee, arginando le possibilità di accessi indebiti da parte di terzi non autorizzati.

L’Autorità garante ha rinviato, infine, all’esame del successivo disciplinare tecnico i controlli da effettuare sull'efficacia delle garanzie a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.

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