Previdenza

L’Inps manda 520mila sms: nuovo modulo o stop assegno

di Claudio Tucci

È corsa a integrare le domande di reddito e pensione di cittadinanza (per non fermare il sussidio) presentate a marzo e rese su un modello, poi cambiato il 2 aprile, dopo le modifiche apportate al decretone in sede di conversione in legge.

Venerdì scorso l’Inps ha fatto partire più di mezzo milione di sms, 519.586 per la precisione, per avvisare gli interessati: in poche ore, ha reso noto ieri l’Istituto guidato dall’economista Pasquale Tridico, sono giunte ben 114.352 integrazioni (la domanda si aggiorna al link https://serviziweb2.inps.it/RedditoCittadinanza/autocertificazione). Il collegamento alla pagina è sempre attivo. Le domande integrate fino al 21 ottobre garantiranno la continuità del beneficio (con l’accredito della mensilità di ottobre). Per chi, invece, effettuerà l’aggiornamento dopo il 21 ottobre, la prestazione resterà sospesa sino all’acquisizione della dichiarazione.

Come si ricorderà, l’avvio dell’operazione reddito e pensione di cittadinanza è scattata, in anticipo, il 6 marzo - quando ancora il dl istitutivo era all’esame del Parlamento - per consentire agli interessati di percepire gli importi a partire dal successivo mese di aprile, prima delle elezioni europee.

Le Camere hanno poi modificato alcuni aspetti dalla misura, e l’Inps, dal 2 aprile, ha quindi cambiato il modulo per le domande (la legge di conversione ha tuttavia previsto un regime transitorio di salvaguardia delle richieste presentate prima della sua entrata in vigore, stabilendo, in particolare, che il beneficio potesse essere erogato per un periodo non superiore a sei mesi anche in assenza della nuova documentazione richiesta).

Il fatto sta che “il semestre tollerato” si è esaurito, con i pagamenti, lo scorso settembre; e pertanto, da ottobre è indispensabile allineare il contenuto delle dichiarazioni rese da chi ha presentato la domanda nel mese di marzo a quello previsto dalla legge di conversione.

In pratica, per evitare che i beneficiari della misura con domanda presentata a marzo e quindi con decorrenza aprile, debbano nuovamente presentare domanda e per garantire la continuità nell’erogazione del beneficio economico, i nuclei familiari interessati dovranno integrare le dichiarazioni di responsabilità presentate in domanda e prendere atto delle informative aggiornate, collegandosi al link prima riportato, per il quale non è richiesto il Pin. Il richiedente dovrà inserire il protocollo della pratica, il codice fiscale e quello alfanumerico comunicato da Inps.

Più nel dettaglio, le dichiarazioni di responsabilità da aggiornare (quadro F del modulo) spaziano dall’assenza di misure cautelari o condanne definitive da 10 anni (la norma finita in questi giorni nel mirino per via dell’assegno accordato all’ex terrorista che ha assassinato il giuslavorista Massimo D’Antona, ndr) all’impegno a comunicare tempestivamente variazioni della condizione occupazionale o la presenza, nel nucleo, di disoccupati che si sono dimessi volontariamente (salvo la giusta causa).

Sempre ieri l’Istituto nazionale di previdenza ha aggiornato il dato delle domande di reddito e pensione di cittadinanza accolte: al 30 settembre si è giunti a 976.852 (al 4 settembre le domande accolte erano 960mila: si confermano pertanto numeri inferiori rispetto alla stima di 1,3 milioni di nuclei indicata nella relazione tecnica al decretone).

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